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4/4/2011 | Italo Marchesi
Sono passati più di tre anni dall'entrata in vigore della Mifid e la conoscenza da parte dei risparmiatori italiani rimane limitata: ben il 66% degli investitori dichiara di non averne mai sentito parlare e solo il 10% afferma di sapere che cosa è.
A rivelarlo il consueto sondaggio Assoreti-Gfk Eurisko escono il quale il giudizio sui benefici derivanti dallʼapplicazione della direttiva è critico: tra gli investitori che conoscono almeno nominalmente la Direttiva, il 48% afferma che la MiFID ha migliorato poco o per niente la qualità della consulenza offerta dagli intermediari, il 54% che abbia migliorato poco o per niente la qualità delle informazioni ricevute sulla gestione dei risparmi.
Rimane stabile anche il livello di consapevolezza della propria posizione finanziari: il 72% degli intervistati saprebbe oggi indicare almeno uno tra grado di rischio dei propri investimenti, rendimento atteso, durata ottimale affinché siano efficaci, asset allocation del portafoglio.
Questa percentuale sale all'87% tra i clienti delle reti di consulenti finanziari (ex-promotori finanziari). Non caso, secondo il sondaggio Gfk Eurisko, per quanto riguarda la soddisfazione per il servizio degli intermediari, i consulenti finanziari (ex-promotori finanziari), con il 55% di valutazioni nellʼarea dʼeccellenza (che include i voti 7 e 8, questi ultimi in crescita) conservano la leadership nella qualità percepita. In tendenziale flessione, rispetto al 2010, la qualità percepita di agenzie postali (41% di valutazioni eccellenti) e agenzie assicurative (40%). Stabili le agenzie bancarie (42%).
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