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10/19/2016
"La posizione italiana che costringe a svolgere la professione del consulente finanziario in forma solo strettamente personale è una posizione di retroguardia, soprattutto se confrontato con quanto avviene oggi a livello europeo. La paura verso questa forma organizzativa deve essere superata e non ci si deve interrogare sulla necessità della persona giuridica, la Mifid II la prevede. Ora bisogna agire". Ad affermarlo Paolo Benazzo (nella foto), professore Ordinario di Diritto Commerciale all'Università degli Studi di Pavia, che è intervenuto oggi, mercoledì 19 ottobre, alla tavola rotonda Mifid 2, consulenza e persona giuridica, svoltasi a Treviso in occasione di Consulentia 2016.
Benazzo, senza troppi giri di parole, ha chiarito che oggi è giunto il momento di "mettere a disposizione dei mercati entrambe le forme, sia la persona fisica sia quella giuridica, anche perché sarebbero numerose le ricadute pratiche e i vantaggi per l'industria" ha affermato il professore ricordando in particolare il vantaggio di una maggiore razionalizzazione e qualificazione della rete, l'ottimizzazione delle risorse derivante dall'aggregazione di diverse competenze, la maggiore rapidità nella gestione del passaggio generazionale, la possibilità di rispondere più efficacemente alle esigenze del cliente.
Gli ha fatto eco il presidente Anasf, Maurizio Bufi, che nel suo intervento ha ribadito la necessità "o quasi l'obbligatorietà di ricomprendere la persona giuridica nel nostro ordinamento", invitando gli oppositori a "non ragionare per divieti, sarebbe opportuno accogliere la possibilità di far esercitare la professione del consulente finanziario anche in questa modalità. Sarà poi il mercato a valutare se si tratterà di un'opzione marginale oppure no".
Provocatorio il presidente di Efpa Italia Aldo Varenna che sul tema ha invitato tutti a non essere europei solo quando conviene: "i singoli paesi si sentono europei quando fa comodo. Ognuno prende il pezzo che preferisce. Non può funzionare così: o siamo in Europa oppure no. Quindi apriamo alle persone giuridica" ha affermato Varenna.
Ma la provocazione maggiore è arrivata da Michele Boldrin, Professore di Economia e Direttore Dipartimento di Economia alla Washington University di St Louis, Facoltà di Arti & Scienze: "una volta architetti e ingegneri erano dipendenti delle società di costruzione. Oggi molti studi di architettura hanno dei propri dipendenti. Il mondo della consulenza finanziaria si trova quindi a vivere un dibattito già superato e banale. La chiusura verso le persone giuridiche è un altro sintomo della capacità di questo paese di farsi male da solo" ha chiosato l'economista che ha mandato un messaggio molto chiaro e diretto alle reti e alle banche che si oppongono a questa evoluzione. "Il valore aggiunto di questo mercato è dato dal consulente finanziario e quindi capisco perché banche e reti lo vogliono tenere stretto" ha concluso, auspicando presto un cambio di rotta.
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