Tempo di lettura: 2min
3/29/2021 | Redazione Advisor
“Diverse banche hanno attuato politiche per limitare l'eccesso di liquidità parcheggiata, masse evidentemente importanti. Questo è totalmente comprensibile. È una situazione antieconomica per la banca e inefficiente per il risparmiatore, in sintesi svantaggiosa per entrambi. Mi fa specie che una notizia del genere faccia rumore, vuol dire che non abbiamo ancora compreso che i tassi sono negativi per davvero e ci resteranno a lungo. Per quanto ci riguarda, non abbiamo questo problema, perché siamo sempre molto attenti a spiegare ai clienti le opportunità che si perdono per stando fermi e liquidi sui conti correnti”. Massimo Doris, amministratore delegato di Mediolanum, in un’intervista a Class-Cnbc riportata da MF-Milano Finanza, avalla la decisione di Alessandro Foti che ha deciso di penalizzare i conti correnti con liquidità superiore a 100 mila euro.
Il tutto stride con la crescita del debito pubblico italiano che di mese in mese aggiorna nuovi record. “Un punto di incontro potrebbe esserci con la crescita del PIL. Se l'economia riparte, le aziende fanno più utili, assumono di più, riprendono i consumi, si pagano più imposte e quindi il rapporto debito-Pil si riduce. Questa è la direzione: spingere e incentivare la ripresa economica. Il risparmio privato è una grande risorsa del Paese, che può essere estremamente prezioso per la ripresa economica. In questo quadro i PIR, sia quelli tradizionali sia quelli alternativi, sono lo strumento giusto per incanalare il risparmio verso le imprese e l'economia produttiva. Un'ottima soluzione d'investimento per i risparmiatori nel lungo periodo, specie con il perdurare di tassi negativi”.
E sui PIR che non hanno raggiunto l'obiettivo sperato spiega che “erano partiti molto bene, poi la normativa è stata modificata e di fatto sono stati bloccati. Quando sono ripartiti è sopraggiunta la pandemia e tutti i timori legati all'andamento dei mercati. Quindi di fatto non sono assolutamente ripartiti”.
Potrebbe essere utile la proposta di Sestino Giacomoni, contenuta in un emendamento al dl Sostegni e anticipata da MF-Milano Finanza di aumentare l'esenzione fiscale sui Pir, innalzando il tetto da 30mila euro all'anno a 60mila? “Assolutamente sì. Alzare il tetto del beneficio fiscale renderebbe i Pir ancor più attrattivi per gli investitori. Una ripartenza dei Pir, oltre ad alleggerire la liquidità sui conti, favorirebbe la ripartenza dell'economia e incentiverebbe tante imprese a quotarsi per raccogliere capitali stabili di lungo termine che finanzino i piani aziendali di espansione. Questo si traduce in maggiori opportunità per le aziende di ottenere capitali da investire nello sviluppo del Paese, limitando anche gli investimenti all'estero. Secondo me sarà un punto fondamentale per la ripresa, la ripartenza e la crescita futura di questo Paese”.
Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione
Abbonati a prezzi speciali. La rivista sul tuo desk in ufficio
Scopri le categorie