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6/6/2012
Via libera dalla Commissione europea alla proposta di direttiva che stabilisce un nuovo quadro normativo per fare fronte alla crisi degli istituti di credito. Un provvedimento che vale sul lungo periodo, e che non serve a gestire la crisi attuale di singole banche, ha spiegato il commissario Ue al Mercato interno, Michel Barnier.Il progetto, in particolare, prevede la costituzione di fondi nazionali di risoluzione per gestire in modo ordinato i fallimenti delle banche, "un passo essenziale verso l'unione bancaria europea", che renderà il settore bancario più responsabile", ha spiegato il presidente della Commissione José Barroso.
Secondo la proposta della Commissione i Fondi di risoluzione dovranno essere finanziati dalle banche affinché abbiano una capacità pari all'1% dei depositi garantiti in dieci anni e saranno usati esclusivamente per sostenere la ristrutturazione e la liquidazione degli istituti e mai per i salvataggi. Piani di risoluzione dovranno essere approntati preventivamente sia per le banche nazionali che per quelle con attività transfrontaliere. La Commissione ha deciso di non proporre un Fondo europeo, una soluzione a cui si è o opposta la maggioranza degli Stati membri e l'attuale quadro legislativo della supervisione finanziaria.
Il commissario Barnier, infine, ha lasciato la "porta aperta" alla possibilità di una mutualizzazione delle misure per la risoluzione delle banche, in risposta alle critiche per non aver presentato una misura europea di risoluzione, limitandosi a prevedere fondi nazionali della gestione ordinata dei fallimenti che al massimo potranno essere obbligati a prestarsi risorse tra loro in caso di necessità.
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