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11/28/2017
I millennials, la fine delle politiche monetarie ultra-accomodanti e la tecnologia. Sono i tre fattori che potrebbero essere disruptive per i mercati e, soprattutto nel caso dei diversi approcci che adotteranno le autorità monetarie, scatenare aumenti improvvisi della volatilità. È questa la conclusione dell’outlook 2018 di AllianzGI, presentato oggi a Milano da Neil Dwane (nella foto), global strategist della casa di investimento tedesca. Nonostante il terreno scivoloso verso cui si sono ormai addentrati i mercati, nel 2018 per Dwane “la volatilità dovrebbe comunque mantenersi relativamente contenuta, soprattutto perché la stabilità del contesto finanziario sarà una delle priorità delle banche centrali”.
In dettaglio, negli USA verosimilmente la Federal Reserve alzerà ancora i tassi: “Per il 2018 si prevedono tre rialzi, non tutti scontati dal mercato” sottolinea Dwane. La Bce, invece, molto probabilmente si focalizzerà sulla riduzione del programma di acquisto titoli mantenendo tassi di riferimento invariati, mentre in Giappone dovrebbe proseguire la riduzione discreta del programma di acquisto mensile di asset della Bank of Japan. Nel Regno Unito i tassi sono stati alzati per la prima volta dopo 10 anni, ma “sono in aumento le preoccupazioni per le prospettive di crescita e l’inflazione superiore al target”.
Oltre agli sviluppi a livello politico, nel 2018 occorrerà monitorare anche l’inflazione che può ridurre sensibilmente il potere di acquisto nel corso del tempo e complicare ulteriormente la ricerca del rendimento. Tenendo in considerazione questo scenario, per Dwane le scelte di investimento dovrebbero concentrarsi su alcuni temi specifici. Eccoli: negli USA (mercato che viaggia a prezzi molto alti rispetto alla media storica), il settore bancario potrebbe risultare interessante in un contesto di continuo rialzo dei tassi di riferimento da parte della Fed. I titoli delle telecomunicazioni, industriali e dei beni di prima necessità sarebbero invece favoriti in caso di approvazione della riforma fiscale, anche se Dwane ricorda che Trump non ha messo in pratica quasi nulla di ciò che ha promesso in campagna elettorale. "Potremmo inoltre aspettarci probabili pressioni al ribasso sulle azioni statunitensi con valutazioni elevate. In Europa, invece, il mercato azionario e la moneta unica dovrebbero confermare la propria forza sulla scia dell’andamento positivo del 2017" spiega lo strategist di AllianzGI, secondo cui le elezioni in Italia non dovrebbero preoccupare gli investitori più di tanto.
“Nel Regno Unito va monitorata l’inflazione legata alla Brexit, mentre le banche europee potrebbero rappresentare opportunità di investimento interessanti e sul mercato obbligazionario ci aspettiamo un ampliamento degli spread tra Treasury e Bund” prosegue. Nell’area dell’Asia-Pacifico, l’economia della Cina sarà trainata essenzialmente dall’impegno del governo per le riforme e le normative ambientali. Il settore tecnologico resta il motore principale della performance di Corea e Taiwan, mentre le infrastrutture, se i governi investiranno, potrebbero rappresentare una storia di crescita nei mercati ASEAN e in India.
Quanto ai temi di investimento chiave per il 2018, la ricettao di AllianzGI prevede per la ricerca di rendimento una selezione accurata nel credito, nonostante le valutazioni elevate, nel debito emergente e tra le azioni che distribuiscono dividendi. Per la protezione del potere d’acquisto, una selezione tra le obbligazioni europee e USA indicizzate all’inflazione. Quanto alle Borse, le migliori opportunità in termini di valutazioni possono essere trovate in Europa e nei mercati emergenti, che appaiono non eccessivamente costose, in particolare con un focus sui titoli growth, che traggono beneficio dalla crescita dei propri modelli di business.
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