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9/18/2018
Il 2018 è stato l'anno delle divergenze, tra mercati, tra asset class che avevano invece presentato in passato delle similarità.
Erik Knutzen, chief investment officer, Multi-Asset Class di Neuberger Berman fa tre esempi concreti: "Se prendiamo l’azionario, a fine agosto l’indice S&P 500 aveva guadagnato il 9,94% su base annua, mentre l’indice MSCI Emerging Markets aveva perso il 6,99%. A conti fatti, una differenza di quasi 17 punti percentuali.
Negli Stati Uniti, l’indice Russell 1000 Growth ha sovraperformato l’indice Russell 1000 Value di 12,73 punti percentuali.In ottica multi-asset, osserviamo divergenze analoghe anche nel segmento dei titoli di Stato, delle obbligazioni societarie, delle materie prime e di altre asset class.
Nel reddito fisso, un ottimo esempio ci viene fornito dall’high yield statunitense, +2% a fine agosto, e dalle obbligazioni in valuta locale dei mercati emergenti (che vantano mediamente un rating migliore), -10,47% nello stesso periodo.Storicamente, si tratta di scostamenti notevoli".
Gli Stati Uniti sono ancora molto forti, gli emergenti invece hanno iniziato a perdere terreno mentre dall'Europa arrivano segnali contrastanti anche per i repentini cambiamenti in fatto di geopolitica. Il dollaro nel frattempo continua a rafforzarsi, e l'esperto prosegue: "Se consideriamo questo quadro, la sovraperformance delle azioni e delle obbligazioni societarie statunitensi, da un lato, e la sottoperformance delle azioni, delle obbligazioni e delle valute dei mercati emergenti, dall’altro, non risultano sorprendenti, nonostante la notevole portata dello scostamento".
Insomma divergenze queste che trovano nel quadro attuale di riferimento una spiegazione anche se c'è da chiedersi quanto siano destinati a durare, su questo ancora Knutzen: "Queste divergenze potrebbero essere segnali di un riallineamento strutturale dell’economia globale: i trend demografici, gli stimoli fiscali negli Stati Uniti combinati alle dure prese di posizione in materia di commercio estero e la sensazione sempre più forte che solamente poche solide società nel settore tecnologico potrebbero presentare margini unici in questo nuovo contesto mondiale, caratterizzato da una lenta crescita economica".
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