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7/28/2017 | Marcella Persola
Il gruppo francese Amundi chiude il primo semestre del 2017 con un utile netto pari a 308 milioni (esclusi i costi dell'integrazione di Pioneer, pari a 21 milioni), in crescita del 10,9% rispetto ai 278 milioni dello stesso periodo dell'anno scorso. Se si considera invece anche il costo dell'integrazione l'utile netto è cresciuto del 3,4% a 288 milioni. In aumento anche i ricavi che sono pari a 910 milioni (+8,6%) rispetto ai 838 milioni.
Nello specifico i ricavi dell'asset management sono stati di 864 milioni contro i 813 milioni del primo semestre del 2016. A livello di patrimonio le masse al 30 giugno risultano pari a 1,12 miliardi e se ad esse si sommano quelle di Pioneer Investment (221 milioni) il dato globale raggiunge i 1,34 miliardi.
Anche la raccolta segna un forte incremento a 28,8 miliardi contro i 16,8 miliardi al 30 giugno 2016. A livello geografico la Francia è il paese dal quale provengono le maggiori masse pari a 794 miliardi (di cui 400 miliardi provenienti dal gruppo assicurativo), mentre a livello di raccolta i flussi principali provengono dall'Europa pari a 10,7 miliardi.
Per Yves Perrier (nella foto) ceo del gruppo. "Amundi conferma il momento profittevole del primo semestre del 2017. La raccolta netta e i risultati sono in crescita eccedendo i target annunciato al tempo dell'IPO. L'acquisizione di Pioneer Investment è stata realizzata il 3 luglio come pianificato. L'integrazione e l'acquisizione rappresentano un passo importante nell'implementazione e nella crescita di Amundi a livello strategico".
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