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9/11/2023 | Marcella Persola
"Crediamo che l’ampio spettro delle strategie legate ai private assets continueranno a offrire opportunità interessanti" afferma Alessandra Manuli (nella foto) amministratore delegato di Hedge Invest che analizza le prospettive dei mercati per il prossimo quadrimestre e riflette su quali siano le modalità per inserire anche gli strumenti alternativi nei portafogli degli investitori.
Quali sono le prospettive relativamente al prossimo quadrimestre dell'anno? Quali sono i fattori di rischio da non sotto-valutare?
Riteniamo che da qui a fine anno si inizieranno a vedere i primi segnali di rallentamento economico in USA legati all’impatto della politica monetaria restrittiva degli ultimi trimestri. In Europa, invece, è già evidente dagli ultimi dati di natura storica e prospettica il rallentamento in corso, per effetto del deterioramento del contesto macro in Cina che impatta sul settore manifatturiero, della persistenza dell’inflazione che sta già avendo effetti sulla domanda di servizi, e per effetto della politica monetaria restrittiva. In principale fattore di rischio da monitorare è l’inflazione: se quest’ultima dovesse persistere a livelli elevati, sarebbe concreto il rischio di uno scenario stagflattivo. Mentre se dovesse proseguire il trend disinflattivo in atto, si potrebbe delineare uno scenario di soft landing dell’economia.
Dal vostro punto di vista quali saranno le asset class più premianti per l'investitore?
Data la nostra specializzazione in prodotti di investimento alternativo, crediamo che l’ampio spettro delle strategie legate ai private assets continueranno a offrire opportunità interessanti. La bassa correlazione di questi strumenti con i mercati tradizionali li rende attraenti in un contesto di volatilità. Siamo orientati verso la creazione e il consolidamento di idee innovative che rafforzino la nostra presenza nel mercato dei fondi chiusi nel contesto italiano e dei prodotti UCITS in quello europeo.
Negli ultimi anni si è assistito a una maggiore apertura degli investitori verso gli strumenti alternativi. Come giustificate questa apertura? ricerca di extra-rendimento o fonte di diversificazione o altro?
L'interesse crescente degli investitori per gli strumenti alternativi è guidato sia dalla ricerca di extra-rendimento - in particolare se guardiamo alle strategie più illiquide - sia dalla ricerca di diversificazione per ridurre la volatilità complessiva del portafoglio. La competizione di rendimenti elevati ha ridotto l’interesse degli investitori nel corso dell’ultimo anno, ma crediamo che l’inflazione persistente e un probabile futuro aumento della volatilità riporteranno un forte interesse all’asset class sia nella parte liquida sia più illiquida.
Passando in disamina le strategie hedge, quali sono quelle che performeranno meglio secondo il vostro punto di vista e quelle che subiranno maggiormente gli impatti della situazione macro?
In uno scenario di mercato meno direzionale e caratterizzato da volatilità più elevata rispetto alla decade precedente al Covid, ci attendiamo una sovraperformance delle strategie hedge long short equity che possono beneficiare della diminuzione della correlazione fra i singoli titoli e settori sul mercato. Nello scenario descritto, crediamo che i fondi long short potranno tornare a generare valore anche dalla componente corta del portafoglio.
Come inserire gli strumenti alternativi in un portafoglio dell’investitore?
Gli strumenti alternativi sono di consueto inseriti in un portafoglio come componente di diversificazione, al fine di ridurre la correlazione complessiva del portafoglio con i mercati tradizionali. La percentuale di allocazione di questi dipenderà senza dubbio dagli obiettivi di performance dell'investitore, dal suo profilo di rischio e dall'orizzonte temporale di investimento.
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