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BoE, previsti altri rialzi

5/12/2023 | Redazione Advisor

La Bank of England ha alzato i tassi britannici dal 4,25% al 4,5%, con un aumento di un quarto di punto in funzione anti-inflazione e sulla scia di Fed e Bce. Si tratta del dodicesimo incremento consecutivo in 18 mesi


La Bank of England ha alzato i tassi britannici dal 4,25% al 4,5%, con un aumento di un quarto di punto in funzione anti-inflazione e sulla scia di Fed e Bce. Si tratta del dodicesimo incremento consecutivo in 18 mesi.
 

Secondo Gordon Shannon, portfolio manager di TwentyFour Asset Management, “con un'inflazione complessiva del Regno Unito superiore al 10% e un'inflazione core-CPI che si è rivelata preoccupantemente persistente, non è stata una sorpresa per il mercato la scelta della Banca d'Inghilterra di procedere a un rialzo di 25 punti base. La decisione è stata accompagnata dalla più ampia revisione al rialzo delle previsioni del PIL britannico nella storia del comitato di politica monetaria. Poiché la BoE è meno preoccupata per il rischio di recessione, ci aspettiamo un approccio più aggressivo per contenere l'inflazione, che si è dimostrata ostinatamente lenta a raffreddarsi. Sebbene il Comitato di Politica Monetaria abbia mantenuto lo stesso linguaggio di marzo, non c'è dubbio che esso mantenga l'opzione di ulteriori rialzi sul tavolo. Vale anche la pena di notare che la divisione del voto è rimasta la stessa del mese scorso: 7-2. La decisione è stata presa grazie ai commenti pubblici della dissenziente Silvana Tenreyro che, nelle ultime settimane, avevano creato la prospettiva di un suo voto a favore di un taglio dei tassi, un altro dettaglio più da falco per il comitato nel suo complesso”.

Mark Dowding, fixed income cio, RBC BlueBay AM, spiege che “nel Regno Unito, la BoE ha aumentato i tassi di 25 punti base al 4,5%, come previsto, con revisioni delle previsioni di crescita che escludono una recessione nel breve termine. Tuttavia, con un’inflazione complessiva ancora superiore al 10%, i tassi reali sono ancora in territorio profondamente negativo. Come abbiamo osservato in passato, la riluttanza della BoE ad essere più incisiva nelle sue politiche e la mancanza di desiderio di far scendere l’inflazione verso il target risiedono nel compromesso con la stabilità finanziaria e la crescita, in particolare attraverso l’impatto sul mercato immobiliare che deve ancora essere completamente digerito. Inoltre, inquadrando il problema dell’inflazione come una ‘crisi del costo della vita’, i salari continuano a recuperare terreno, esacerbando la spirale di determinazione dei prezzi. I dati salariali ad alta frequenza forniti dalla società di consulenza Reed mostrano una crescita dei salari del 10% su base annua, superiore ad alcune cifre ufficiali, con alcuni luoghi come Blackpool e Milton Keynes che hanno registrato aumenti superiori al 20%”.

“Continuiamo a non capire come la BoE riuscirà a gestire efficacemente la stabilità dei prezzi, la crescita e la stabilità finanziaria nei prossimi mesi, con la probabile valvola di sfogo di una sterlina più debole”, conclude Dowding.

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