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Reddito fisso governativo, serve un approccio tattico

2/10/2023 | Redazione Advisor

Mauro Valle, head of fixed income di Generali Investments Partners, approfondisce le prospettive del reddito fisso governativo in Europa


Mauro Valle, head of fixed income di Generali Investments Partners, approfondisce le prospettive del reddito fisso governativo in Europa nell’attuale scenario, in cui ci stiamo avvicinando alla fase finale del ciclo di rialzi della politica monetaria, l'inflazione dell'area dell'euro è in calo ma il trend non è ancora consolidato e le prospettive di crescita economica stanno migliorando.

Valle sottolinea che “sebbene la BCE non si sia allontanata dalla sua posizione da falco, i mercati sembrano aver interpretato l'ultimo Consiglio Direttivo come accomodante, con i titoli di Stato in euro che si sono ripresi dopo la riunione, mentre gli investitori hanno incrementato la loro esposizione. Il tasso terminale prezzato dai mercati sta oscillando tra il 3.25% e il 3.50%, con una marginale discesa dei tassi verso la fine dell'anno, ma molteplici fattori complicano questa proiezione. Un tasso terminale superiore al 3,25% potrebbe essere possibile considerando la crescita positiva e l'inflazione core resiliente nell'area dell'euro. Il nostro team di ricerca interno prevede attualmente un tasso terminale del 3,5%”.

“La crescita nell'area dell'euro - prosegue il manager - è stata marginalmente positiva nel quarto trimestre del 2022 (0,1%) e dovrebbe continuare a essere resiliente nei prossimi mesi. In effetti, esiste una buona possibilità che una recessione possa essere evitata nel 2023. L'inflazione core rimane superiore al 5%, tuttavia l'inflazione complessiva dell'area dell'euro (che include alimentare ed energia) è scesa per il terzo mese consecutivo a 8,5 %, supportata dai prezzi dell'energia più bassi dovuti all'inverno più mite. In sintesi, ci stiamo avvicinando alla fase finale del ciclo di rialzi della politica monetaria, l'inflazione nell'area dell'euro è in calo ma il trend non si è ancora consolidato e le prospettive di crescita economica sono in miglioramento”.  

In questo scenario così articolato, “valutare la solidità delle tendenze dei mercati e l'eventuale equilibrio dei tassi core è un compito complesso. Per il momento preferiamo un approccio all'investimento molto prudente e tattico. Preferiamo giocare tatticamente sulla fascia di rendimento del Bund tra il 2-2,5%, con il rischio che questo possa muoversi al rialzo. Manteniamo un'opinione prudente sull'estremità breve della curva dei rendimenti, dato che il rendimento del Bund a 2 anni è attualmente in linea con i tassi di interesse ufficiali del 2,5%, che dovrebbero aumentare”.

“Nel complesso - rileva l’analista - i portafogli delle nostre strategie obbligazionarie in euro sono tatticamente posizionati a breve termine e difensivi dopo il recente rally, con una moderata esposizione lunga ai titoli di Stato periferici in euro: nelle ultime settimane abbiamo ridotto l'esposizione periferica dopo la buona performance, poiché le aspettative di rendimenti dei Bund più elevati e l'inizio della stretta quantitativa non sono di supporto. Prediligiamo una contenuta esposizione a livello di duration, in attesa di un passaggio verso un livello neutrale e monitorando il rischio principale che i rendimenti dei Bund core salgano al 2,5%”.

“Se i rendimenti saliranno nelle prossime settimane come ci aspettiamo, potremmo considerarla un'opportunità per aumentare l'esposizione ai titoli di Stato in euro a breve termine”, conclude Valle.

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