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Crisi del gas, puntare su aziende solide per superare l’inverno

8/31/2022 | Redazione Advisor

Randeep Somel (M&G): “I vincitori di lungo termine saranno le aziende che possono beneficiare del piano della Commissione Europea RePowerEU”


“Le restrizioni dei flussi di gas naturale dalla Russia ai Paesi dell’Europa continuano a rappresentare una minaccia per le economie del continente, come pure a livello globale”. Randeep Somel, gestore di M&G (Lux) Climate Solutions Fund, constata che “la situazione è più preoccupante in Germania poiché, secondo l’agenzia dell’UE per la cooperazione dei legislatori sull’energia, l’economia dipende dall’energia affidabile e a basso costo dalla Russia per circa il 49% per alimentare la sua industria manifatturiera”.

Per il manager “gli investitori guarderanno alle aziende con bilanci solidi per superare l’inverno. Considerando l’interdipendenza delle filiere globali, è complicato determinare quali saranno le aziende più colpite. A seguito della decisione dei governi di dare precedenza energetica alle famiglie e ai servizi pubblici prioritari, parte della produzione industriale potrebbe restare ferma durante il periodo invernale, tuttavia è probabile che la situazione si limiti soltanto a un inverno. Investendo in aziende coinvolte direttamente dai tagli energetici, l’aspetto cruciale è assicurarsi che abbiano bilanci solidi per superare questo periodo, in cui osserveremo probabilmente costi elevati e ricavi ridotti. Il produttore europeo di velivoli, Airbus, ne è un esempio: costruisce la fusoliera dei suoi aerei in Francia e Germania mentre produce le ali nel Regno Unito ed è un notevole utilizzatore di energia. Nonostante le interruzioni di energia possano causare dei rallentamenti di produzione all’azienda, il suo arretrato di oltre 6.200 ordini indica che gli investitori probabilmente guarderanno oltre questo periodo di incertezza. Airbus possiede anche un bilancio in salute con una posizione finanziaria netta, che le dà sufficiente liquidità. Non saranno però soltanto le aziende a percepire disagi, i consumatori di tutta Europa avvertiranno probabilmente questo peso sia sulle bollette energetiche in aumento sia sui prezzi crescenti. Nonostante alcuni consumatori saranno colpiti più duramente, anche quelli in nazioni meno dipendenti dal gas russo sentiranno queste pressioni, per via di come funziona la rete europea. Lo si può già osservare nei prezzi attuali dell’energia, ad esempio nel Regno Unito”. 

Guardando alla primavera “la Germania ha iniziato la costruzione di quattro terminal galleggianti per importare gas liquefatto e due siti permanenti su terraferma. Il ministro dell’economia tedesco spera che due dei quattro siti galleggianti possano essere operativi prima della fine dell’anno. Sono stati firmati contratti con il Qatar, l’Azerbaijan, il Canada e gli USA per consegne di gas naturale liquefatto (LNG). Resta da vedere quanto rapidamente possa essere messa in opera l’infrastruttura per cominciare a ricevere le consegne. Italia, Francia, Grecia, Olanda e Polonia stanno anch’esse costruendo nuovi impianti LNG per compensare i flussi limitati di gas dalla Russia. Malgrado quest’inverno sarà probabilmente difficile per i consumatori, così come per le industrie in tutta Europa, tra un anno esatto dovremmo essere in una posizione molto migliore, poiché le importazioni di energia non saranno così concentrate da un solo produttore e l’infrastruttura che consentirà di avere una maggiore flessibilità sarà operativa”.

“I vincitori di lungo termine- prevede il gestore - saranno le aziende che possono beneficiare del piano della Commissione Europea RePowerEU. Il piano aiuterà a promuovere la sicurezza energetica e stimolerà il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione dell’Unione. Nonostante l’UE avesse già in essere un piano di decarbonizzazione, questi traguardi saranno anticipati a causa dell’immediatezza creata dall’invasione russa dell’Ucraina. Come parte del piano di diversificazione delle fonti energetiche, l’UE propone di aumentare al 45% l’obiettivo di energia pulita per il 2030 dall’attuale 40%. Inoltre, metterà a disposizione un capitale fino a 210 miliardi di euro oltre a un piano per ridurre la burocrazia, in modo da portare a termine molto più rapidamente i progetti nel solare e nell’eolico”.

“Tutto questo - conclude Somel - favorirà dunque le utility che si concentrano sull’energia rinnovabile e le aziende che forniscono strumentazione e attrezzature per le centrali solari o le pale eoliche”.

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