Tempo di lettura: 2min
7/21/2022 | Yuri Blanga*
Quello della recessione globale è uno scenario possibile che potrebbe essere realtà nel 2023. In questo momento, infatti, la politica monetaria non è predisposta a una rapida inversione a U per evitare la recessione, ma piuttosto è concentrata a contrastare l’inflazione, con l’obiettivo di portarla al 2%.
In questo contesto, noi di UBS AM prevediamo che le imprese e i consumatori spenderanno meno, con conseguente indebolimento della domanda nell’arco di 6-12 mesi, rendendo la recessione nel 2023 altamente probabile.
Tuttavia, se da un lato l’alta inflazione e una possibile recessione non sono dei fattori positivi per le persone in generale e per le banche centrali, dall’altro permettono di ottenere un buon reddito derivante dalle obbligazioni.
In questo contesto diventa fondamentale saper analizzare la situazione e le mosse delle banche centrali, fornendo informazioni e strumenti agli investitori per guidarli nelle loro scelte d’investimento, attraverso un approccio dinamico e dotato di strumenti finanziari ad hoc.
Con la nostra strategia puntiamo innanzitutto a mantenere la duration del portafoglio molto bassa, così da proteggere gli investitori dall’aumento dei rendimenti obbligazionari e da un ulteriore inasprimento della politica delle banche centrali. In secondo luogo, utilizziamo strategie di relative value. Nello specifico, il nostro metodo punta a posizioni lunghe nei paesi che dovrebbero vedere tassi di interesse in calo nel breve periodo, visto che il loro ciclo di rialzo dei tassi è cominciato prima rispetto ad altri paesi che lo hanno appena iniziato, come USA e Regno Unito.
Oltre a quella dei rendimenti relativi, abbiamo anche soluzioni in grado di garantire fonti di reddito aggiuntive. In particolare, riteniamo che i titoli a tasso variabile possano svolgere un ruolo nel contesto dei rendimenti in salita e pensiamo che un fondo obbligazionario flessibile possa creare un portafoglio più diversificato tra i paesi e tutte le diverse asset class, utilizzando al contempo i futures obbligazionari e swap sui tassi di interesse per limitare la duration a quella di una obbligazione a tasso variabile.
Se in condizioni di normalità avremmo acquistato obbligazioni a lunga durata in previsione di un’imminente recessione, in questo caso riteniamo improbabile una rapida inversione di marcia per quanto riguarda il ridimensionamento dei tassi, di conseguenza, i rendimenti obbligazionari potrebbero rimanere più elevati fino al 2023 e rappresentare quindi un’interessante opportunità.
Infine, per i prossimi sei mesi il nostro approccio raccomanda cautela per quanto riguarda duration e credito e consiglia di evitare i grandi rischi nelle valute per la conservazione del capitale, puntando al contempo a fornire un alpha ragionevole nelle posizioni tattiche e negli investimenti di valore relativo.
*Head of Advisory – UBS Asset Management
Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione
Abbonati a prezzi speciali. La rivista sul tuo desk in ufficio
Scopri le categorie