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1/18/2021 | Redazione Advisor
“Dopo il passaggio dalla caduta alla ripartenza, prevediamo che nel 2021 l’economia mondiale continui, con buon progressi, nel percorso di ripresa e di lunga risalita al trend pre-crisi, come già illustrato nei nostri precedenti documenti di previsione, soprattutto nella seconda metà di quest’anno”. Joachim Fels, managing director e consulente economico globale di PIMCO, nel suo outlook per il 2021, spiega che “i mercati degli attivi rischiosi possono continuare a performare bene nel breve termine a fronte del duplice sostegno fornito dalle misure di stimolo e dal dispiegamento delle vaccinazioni, ma questi sviluppi sono già ampiamente scontati dai mercati e sulla strada verso la piena ripresa gli investitori dovrebbero fare attenzione agli ostacoli, costruendo in modo attento i portafogli per superare nuovi episodi di volatilità sui mercati finanziari".
Uno di questi possibili ostacoli “è il rischio di stallo sul versante fiscale in alcune delle economie avanzate. Un altro è rappresentato dal probabile passaggio della Cina da un orientamento espansivo a uno restrittivo nel credito nel corso di quest’anno. Un altro ancora è costituito dal rischio che i danni inferti all’economia possano impedire il ritorno ai livelli di attività pre-pandemia e rendere la ripresa accidentata e disomogenea nei diversi paesi e settori”.
Venendo agli investimenti, il gestore ricorda che, “come indicato nel nostro Secular Outlook di ottobre 2020, prevediamo movimenti per lo più laterali per i rendimenti dei titoli sovrani nei prossimi anni. Le banche centrali in generale hanno segnalato che passerà molto tempo prima di un rialzo dei tassi ufficiali, anche in caso di ripresa come prevista nel nostro scenario di base nei prossimi 12-18 mesi. I mercati azionari e obbligazionari prezzano in modo analogo il ritorno alla normalità post-pandemia nell’orizzonte ciclico e hanno in larga misura già scontato lo scenario di ripresa e ancorato le curve dei rendimenti. Ravvisiamo rischi sia al rialzo che al ribasso per i rendimenti dei titoli di Stato a breve termine a fronte dei freni e delle spinte esercitati da un lato dai lockdown e dalla ridotta attività e dall’altro dalla distribuzione dei vaccini”.
Il manager prevede “un posizionamento piuttosto neutro sulla duration complessiva nella maggior parte dei nostri portafogli. La duration statunitense continua a offrire maggior potenziale di plusvalenze in caso di flessione economica o dei mercati finanziari, ma con un vantaggio meno pronunciato dopo la sovraperformance dei Treasuries nel 2020. Benché piuttosto neutri complessivamente sulla duration, prevediamo di assumere posizioni orientate all’irripidimento della curva nei nostri portafogli obbligazionari core, considerato che, sebbene le banche centrali siano previste ancorare i rendimenti sulle scadenze brevi, col tempo i mercati sono attesi scontare maggiore reflazione nei tratti a lunga scadenza delle curve”.
“Ravvisiamo – prosegue l’analista - scarso rischio di aumento dell’inflazione nell’orizzonte ciclico, ma maggior incertezza sugli esiti d’inflazione sul più lungo periodo vista l’entità di sperimentazione della politica monetaria e fiscale. Continuiamo a ritenere che i titoli del Tesoro statunitense indicizzati all’inflazione (TIPS) offrano una copertura a prezzo ragionevole contro il rischio di innalzamento dell’inflazione nell’orizzonte secolare. Alla luce del nostro scenario di base e di quanto scontato dai mercati, nei nostri portafogli prevediamo sovrappesi sugli spread associati alle nostre posizioni in MBS non-agency e altri prodotti strutturati, nonché sovrappesi su titoli obbligazionari societari attentamente selezionati e posizioni in titoli sovrani dei mercati emergenti denominati in valuta forte. Saremo attenti a evitare esposizioni generiche nel credito societario, preferendo concentrarci piuttosto sui titoli selezionati dai nostri team nel credito e sugli indici liquidi dei credit default swap per l’esposizione al beta.
Continuiamo a prediligere “gli MBS agency che offrono tuttora carry interessante nella fascia di maggior qualità e godono del solido sostegno della Fed a fronte di valutazioni che riteniamo eque anziché convenienti. Nei mercati emergenti, oltre alle posizioni in valuta estera, prevediamo di detenere esposizioni selezionate in valuta locale ove opportuno, con attento dimensionamento a fronte di considerazioni di liquidità, e con orientamento al medio periodo. Sul versante valutario, prevediamo di mantenere un modesto sottopeso sul dollaro americano rispetto a un paniere di divise dei G-10 ed esposizioni selezionate nelle valute dei mercati emergenti nei portafogli con orientamento più globale. Ciò riflette le valutazioni e il potenziale di sovraperformance delle valute dei paesi più esposti al ciclo economico mondiale, e che pertanto verosimilmente beneficeranno della ripresa economica, rispetto al dollaro americano”.
“I mercati degli attivi rischiosi – sottolinea l’economista - possono continuare a performare bene nei prossimi mesi con il diffondersi delle vaccinazioni e a fronte delle misure di stimolo varate dalle autorità ma gli investitori potrebbero essersi un po’ troppo adagiati a giudicare dal posizionamento rialzista di consenso. A fronte dei fattori di rischio delineati, noi riteniamo che questi non siano tempi per eccessivo ottimismo o rischio ma che richiedano cautela nel posizionare i portafogli. Alla luce del quadro generale di bassi livelli dei rendimenti, spread ristretti e bassa volatilità intendiamo porre significativa enfasi sulla protezione del capitale e sull’attenta gestione della liquidità. Saremo pazienti e flessibili per difenderci da un aumento della volatilità sui mercati e puntando ad aggiungere alfa nelle condizioni di mercato più difficili”.
“Politiche fiscali più caute – continua - potrebbero indebolire la ripresa a fronte di altri rischi per i livelli complessivi dei rendimenti globali. La riduzione del debito da parte della Cina pone rischi di ribasso per la crescita mondiale in generale nonché rischi per taluni settori e paesi più esposti al ciclo cinese. Il rischio di postumi economici mette in evidenza che, sebbene esistano valide opportunità nei settori dei viaggi e del tempo libero, occorre operare in maniera attenta nella selezione e gestione delle posizioni anziché acquistare titoli generici a basso prezzo”.
“Crediamo che le strategie di credito privato costituiscano un veicolo interessante per assumere posizioni di lungo termine nei settori più ricchi di opportunità e ad alto rischio. Una volta che si saranno esaurite le facili contrattazioni che beneficeranno della ripresa dalla pandemia, prevediamo un contesto di mercato difficile. Da gestori attivi quali siamo punteremo a creare valore attraverso la selezione dei titoli in tutti i settori del credito, focalizzandoci sulle fonti di reddito di alta qualità e puntando sulle migliori opportunità che individueremo a livello globale”, conclude Fels.
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