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Schroders prevede un inizio 2021 buio, poi la ripresa

11/24/2020 | Daniele Riosa

Durante la digital international media conference 2020 si è parlato anche di Brexit e di lotta al cambiamento climatico come sfida fondamental


"Sarà un inverno buio perché il Covid-19 rimane al centro della scena con il rischio di una doppia recessione negli Stati Uniti e in Europa. Il vaccino non arriverà in tempo per modificare questa situazione. Ma quando arriverà e se dimostrerà la sua efficacia, sosterrà una crescita più ampia per le economie globali nella seconda metà del 2021, in primis grazie alla ripresa del settore dei servizi”. Questa è in sintesi l’outlook che Keith Wade, chief economist di Schroders, ha presentato nel corso della Schroders digital international media conference 2020.

"Le aspettative di ciò che avverrà nel nuovo anno – sottolinea Wade - sono state modificate dalla seconda ondata del Coronavirus, che, come previsto da molti, ha travolto gli Stati Uniti e l'Europa e ha influenzato pesantemente l'esito delle elezioni americane. In primo luogo, negli Stati Uniti, i tassi giornalieri di nuovi casi e di ricoveri ospedalieri hanno raggiunto nuovi picchi e, dopo i promettenti segnali di ripresa in estate, anche l'Europa sta lottando per tenere sotto controllo la seconda ondata che ha portato a una serie di blocchi nazionali. Nel frattempo, negli USA, non c’è stata l’ondata democratica prevista dai sondaggisti e questo frenerà gli stimoli fiscali previsti dai mercati prima delle elezioni”.

Quindi, guardando oltre la metà del 2021, “c'è spazio per una crescita più forte con i tassi di interesse rimarranno vicini o inferiori allo zero nelle principali economie. Il nuovo quadro politico negli Stati Uniti farà in modo che, sul fronte dei tassi, difficilmente vedremo cambiamenti nei prossimi tre anni. I bassi tassi di interesse aiuteranno i governi a sostenere gli alti livelli di debito creatisi durante la pandemia, ma potrebbero anche portare volatilità sui mercati e saranno certamente una grande sfida per gli investitori".

Durante la Digital International Media Conference 2020 si è parlato anche di Brexit. Nonostante le perturbazioni causate dalla pandemia, il governo britannico concederà ora più tempo per completare i negoziati commerciali prima che il periodo di transizione di Brexit si concluda in meno di sei settimane. Mentre i colloqui si sono intensificati nel corso dell'estate, i negoziati non sembrano aver fatto progressi, lasciando molti sempre più preoccupati che un accordo commerciale possa non essere concordato in tempo.

Azad Zangana, senior european economist & strategist di Schroders, ha spiegato che "il Regno Unito continua a chiedere il diritto di allontanarsi dagli standard, mentre l'UE vuole che il Paese accetti di mantenere un 'level playing field', o in altre parole, di non indebolire l'UE in materia di diritto del lavoro, standard ambientali e sussidi alle imprese".

“Il Regno Unito – prosegue Zangana - ha anche minacciato di limitare l'accesso delle società dell'UE alla City di Londra per la raccolta di capitali, sottolineando l'importante ruolo che le società finanziarie londinesi, svolgono nello sviluppo delle società domiciliate nell’Unione Europea. Finora l'UE non ha risposto, anche se ha stigmatizzato il comportamento del governo britannico, e si è invece concentrata sulla ricerca di soluzioni all'impasse. I colloqui si sono intensificati con entrambe le parti che stanno lavorando per una conclusione nella prossima settimana o due”. 

"Dato che ci sono buone ragioni economiche affinché si arrivi ad un accordo e c’è anche un’opinione pubblica che spinge in tal senso, dovrebbe esserci una soluzione accettabile per entrambe le parti. Per questo rimaniamo fiduciosi che entrambe le parti vogliano raggiungere un accordo", conclude Zangana.

Peter Harrison, group chief executive di Schroders, aprendo la International Media Conference 2020, si è detto "incredibilmente ottimista sul potere di trasformazione della finanza”. Per Harrison il futuro verso cui stiamo tendendo “sarà caratterizzato da due zeri. Il primo relativo ai tassi di interesse ed il secondo alle emissioni di anidride carbonica. La lotta al cambiamento climatico è una sfida fondamentale. Come gruppo, nel corso della pandemia abbiamo fatto grandi sforzi per integrare sempre di più le valutazioni di sostenibilità in tutte le nostre operazioni con l’obiettivo arrivare a misurare in modo preciso l’impatto delle attività in cui investiamo. Sono incredibilmente ottimista sul contributo che la finanza può dare nell’affrontare questa sfida centrale del nostro tempo”.

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