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5/25/2020 | Redazione Advisor
Nella crisi attuale, è estremamente difficile anticipare le tendenze future. Si tratta di una crisi senza precedenti, per la sua natura, per la sua velocità e per la sua entità. Prevedere il 2020 è quasi impossibile, nessuno conosce come sarà l'economia nel 2021, si riconosce solo che gli utili diminuiranno. Tuttavia, guardando ai fatti concreti delle società, ovvero la loro stabilità finanziaria e la sostenibilità dei loro modelli di business, secondo Franz Weis, managing director e co-responsabile delle strategie azionarie europee di Comgest, si può capire come riusciranno ad affrontare la crisi attuale.
Analizzando le conseguenze a lungo termine, spiega Weis, “possiamo suddividere le società in tre gruppi: il primo in cui la crisi non ha nessun impatto reale, ma addirittura positivo come il settore sanitario e dei rivenditori di generi alimentari. Il secondo gruppo in cui vedono qualche cambiamento, ma nessun impatto a lungo termine. Il terzo gruppo è influenzato in modo significativo”.
Il settore in cui è probabile che si verifichino i maggiori cambiamenti è quello delle compagnie aeree, dove detenere un bilancio solido sarà la chiave della sopravvivenza. Questo vale in particolare per Ryanair, che ha quattro miliardi di euro di liquidità in bilancio che, secondo le stime di Comgest, soddisfano il fabbisogno di liquidità della compagnia per un intero anno senza far volare un singolo aereo. Lo stesso vale per Wizz Air.
Del secondo gruppo fanno parte le società che risentono di un certo impatto ma per le quali i cambiamenti possono essere non solo una minaccia ma anche un'opportunità. “Aziende software come Dassault Systemes, ad esempio, con il 70% del fatturato di natura ricorrente e una crescita attesa per l’anno pari al 5%. SAP e Temenos potrebbero addirittura avere una crescita dei ricavi”.
Alcune aziende riusciranno a prosperare grazie alla loro capacità di adattamento. “Questo è il caso, in particolare, di un'azienda come Inditex, la cui attività si basa su tempi di produzione brevi, il che significa che possono adattare le loro collezioni con un breve preavviso” prosegue Weis. “Utile quando d’improvviso le persone non comprano più costumi da bagno e infradito, ma piuttosto abbigliamento per il tempo libero e tute da ginnastica”
Un settore sul quale è difficile fare previsioni è quello del fast fashion. I negozi torneranno ad avere lo stesso numero di clientela? O si tenderà ad un passaggio verso il canale on-line? “Per esempio, la scorsa settimana, H&M ha annunciato di aver chiuso il 60% dei negozi, ma le vendite online sono cresciute del 32%. Interessante anche l'esempio di un negozio di Hermes a Guangjou: 2,5 milioni di euro di vendite in un giorno (l'equivalente di un mese), esempio emblematico di “revenge spending”. L'attività sta tornando, ma nella maggior parte dei casi rimane al di sotto dei livelli dell'anno precedente” spiega ancora Weis.
Il settore sanitario infine è quello che potrà vedere ricadute positive dalla crisi. A partire da società che offrono soluzioni alla pandemia come Roche, il cui farmaco (Actemra) è in fase di sperimentazione per i malati Covid 19 - oltre a un test diagnostico. Anche AMBU fornisce maschere di respirazione agli ospedali e nell’ultimo trimestre ha superato in modo significativo il consenso del mercato.. Nel giro di poche settimane Eurofins ha sviluppato una serie di test per Covid 19 mentre Lonza si sta attrezzando per aiutare le aziende farmaceutiche a produrre un vaccino non appena sarà approvato.
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