Il 2019 è stato fino adesso, un ottimo anno per tutte le asset class. Eppure, le premesse non erano certo delle migliori, la paura di recessione ha regalato agli investitori un quarto trimestre del 2018 da brividi e anche nel corso dell’anno non sono mancati momenti di tensione. Le numerose crisi geopolitiche, molte delle quali ancora non risolte e i dati macroeconomici deludenti hanno generato un certo scetticismo tra gli operatori sulle prospettive dei mercati finanziari. Quindi, l'andamento degli ultimi mesi ci accompagnerà fino al nuovo anno? Secondo Paolo Mauri Brusa, gestore del team multi asset Italia di GAM (Italia) SGR, aumentano i flussi verso il mercato azionario sulle attese di un 2020 in crescita e sulla speranza di un clima più disteso sul fronte politico.

 

"Qualche lieve miglioramento sul fronte macroeconomico, le trimestrali americane sopra le attese e un allentamento delle tensioni geopolitiche sono bastati per infondere ottimismo fra gli investitori e nell’ultimo mese abbiamo assistito ad un visibile aumento dei flussi in tutte le aree geografiche", spiega Mauri Brusa. "Se è vero che quest’anno gli utili sono scesi rispetto ai picchi del 2018, alcuni osservatori ritengono che potremmo vedere una stabilizzazione in quest’ultima fase dell’anno. Se così fosse, il movimento attuale potrebbe trovare una giustificazione, supportato magari da attese di un clima più disteso sul fronte geopolitico", aggiunge il gestore.

 

Cosa dovremmo aspettarci il prossimo anno? Secondo Mauri Brusa, nel 2020 potremmo assistere ad un recupero di redditività delle imprese e a una prosecuzione del bull market. Se la crescita degli utili dovesse, invece, essere sovrastimata allora le valutazioni attuali sarebbero difficilmente sostenibili ed è quindi lecito attendersi un ritorno alla media, guidato ovviamente da una correzione degli indici.