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Jackson Hole: ecco cosa aspettarsi da Yellen e Draghi

8/23/2017

I banchieri centrali si trovano a fronteggiare delle sfide senza precedenti, in un’economia globale sempre più interconnessa


Domani, giovedì 24 agosto, i banchieri centrali ed economisti si riuniranno a Jackson Hole per la periodica conferenza sulle dinamiche dell'economia globale. I mercati seguono attentamente questo evento, alla caccia di informazioni sulla politica monetaria della Fed ed ECB. La conferenza di quest’anno, però, ha qualcosa di speciale. I banchieri centrali si trovano a fronteggiare delle sfide senza precedenti, in un’economia globale sempre più interconnessa, dove anche la politica monetaria è interdipendente.

"Mario Draghi non ha detto molto all’ultimo meeting in Germania e dovremmo aspettarci qualche parola in più all’incontro a Jackson Hole, con il presidente della Bce che molto probabilmente continuerà con i suoi toni da colomba, mentre i mercati si stanno focalizzando sull’ampliamento dello spread tra i titoli di stato tedeschi e italiani che sta causando un po’ di nervosismo. Detto questo, la Bce dovrà a un certo punto iniziare il tapering, ma per ora questo inizio è rimandato a inizio 2018 quando per Draghi sarà più agevole prendere una decisione. Diversa è la posizione della Yellen che sembra avere più spazio di manovra anche perché i mercati hanno già prezzato un altro rialzo dei tassi" commenta Paul Hatfield, global cio di Alcentra, parte di BNY Mellon IM. “Le aspettative di una sorpresa si sono spente dalla bassa inflazione e da dati misti sulla crescita economica. Una sorpresa potrebbe venire dalla Yellen, qualora annunciasse un ulteriore rialzo a dicembre, che potrebbe essere più probabile di quanto stimato dagli osservatori” ha aggiunto Paul Brain, capo del reddito fisso di Newton IM (BNY Mellon IM).

L’apertura delle economie ha reso comunque le scelte delle banche centrali strettamente interdipendenti, attraverso i tassi di cambio che condizionano la ripresa economica dei rispettivi paesi. Lo ricorda in un recente commento Marzotto SIM, ricordando che "la Bce sembra essere significativamente preoccupata riguardo l’apprezzamento dell’ruro, guidato anche dai dubbi espressi dalla Fed sull’inflazione statunitense, oltre che dall’inefficienza dell’amministrazione Trump". "Probabilmente - conclude - nel discutere le modalità di normalizzazione di politica monetaria, si discuterà anche come mitigare e coordinare questo effetto spill - over. Non dimenticandosi inoltre i possibili effetti negativi di un apprezzamento del dollaro sulla stabilità de i mercati emergenti".

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