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2015, un tema da tenere sott'occhio: la politica monetaria

1/20/2015

Non bisogna sottovalutare però i rischi geopolitici, spiega Jörg Naumer, global head of capital markets & thematic research di Allianz Global Investors


Politica monetaria, politica monetaria e politica monetaria. Saranno il tema dominante nel 2015 secondo Hans-Jörg Naumer, global head of capital markets & thematic research di Allianz Global Investors. Solo in secondo piano, secondo il gestore, troviamo le questioni legate all’andamento congiunturale e alle incertezze della situazione politica internazionale. Partiamo dalla Banca del Giappone: porterà avanti la sua politica ultra-espansiva, considerando la rielezione del Premier Abe, anche se per oltre 20 anni non si sono visti i risultati sperati.

Durante le festività natalizie, inoltre, un altro pezzo dell’artiglieria della Bce (il LTRO) si è esaurito e i rimborsi dei prestiti a tre anni, per un ammontare di 270 miliardi di Euro, sono previsti entro febbraio.

 Ne deriveranno una contrazione del bilancio della Banca Centrale e forti pressioni sull’autorità monetaria, dato che il volume delle nuove aste a lungo termine si è rivelato inferiore alle aspettative. Tale contrazione del bilancio, spiega il gestore, dà ragione ai sostenitori di acquisti significativi di titoli governativi, ancor più ora che il crollo del petrolio dovrebbe determinare una diminuzione dei prezzi al consumo. Terzo, ancora politica monetaria: il primo rialzo dei tassi da parte della Fed avverrà probabilmente in estate e la banca centrale sta facendo il possibile per proteggere il mercato dalle ripercussioni negative.



Cosa significa tutto ciò per gli investitori? "Una volta alterato il prezzo del denaro - sottolinea Naumer - si verifica un’allocazione non ottimale dei capitali, e a quel punto anche le misure macro-prudenziali non sono di grande aiuto. Da un lato si hanno interessi reali negativi, dall’altro c’è il rischio di un rialzo delle valutazioni con la possibile formazione di bolle dei prezzi delle attività finanziarie. Occorre anche tenere presente la congiuntura, con gli utili delle aziende in primo piano. Rimaniamo inoltre dell’idea di non doverci aspettare la deflazione".



Permangono le incertezze in ambito geopolitico. "Il conflitto tra Russia e Ucraina - aggiunge Naumer - si fa sempre più aspro e mostra che le leggi dell’economia ricoprono un ruolo fondamentale (si veda il Rublo). L’aumento del rischio comporta premi al rischio più elevati. In Grecia le elezioni di fine gennaio potrebbero mettere in discussione l’intero processo di riforma. Forse non tutti si ricordano che a maggio si terranno le elezioni anche nel Regno Unito: una grande chance per gli euroscettici. Non rimane che scegliere tra usare la volatilità per investire in modo attivo o affidarsi a soluzioni multi - asset".


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