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12/15/2016
Mentre i mercati si lasciano alle spalle un altro anno tumultuoso, gli investitori dovrebbero tenere sotto osservazione l’ascesa delle politiche populiste, la riaffermazione della Cina quale motore della crescita globale e la rinnovata attenzione alla spesa pubblica in un contesto di tassi di interesse ancora bassi. L’outlook di AllianzGI prevede un 2017 caratterizzato da crescita a livello nominale e bassi rendimenti, confermando nuovamente la tesi, da tempo sostenuta dal gestore patrimoniale tedesco, dello scenario di financial repression.
"Per molti aspetti il 2017 non dovrebbe essere diverso dal 2016: in linea generale, a seguito dei bassi rendimenti di mercato, gli investitori che non assumeranno rischio in misura sufficiente non potranno ottenere risultati soddisfacenti. Inoltre, la performance di lungo periodo del passato, che molti investitori sperano di rivedere ancora, sembra essere esattamente questo: qualcosa che appartiene al passato. In futuro sarà necessario ricercare in modo attivo ed incisivo le opportunità di crescita del capitale e di reddito, in attesa di una svolta nel ciclo economico” spiega Neil Dwane, global strategist di AllianzGI.
I principali temi strategici per il prossimo anno secondo l'esperto saranno: la crescita economica globale ancora modesta, lenta e sottotono; le banche centrali che manterranno i tassi bassi più a lungo, compresa la Fed che aumenterà i tassi in modo modesto, inducendo le banche centrali dei mercati emergenti a ridurre i propri tassi di interesse a fronte di cali dell’inflazione; la Cina, che resta ancora protagonista con il processo di rapida urbanizzazione, evidenziando un aumento della domanda di petrolio e prodotti di consumo e una diminuzione di quella di materie prime industriali; il petrolio, che viaggia spedito verso l’equilibrio tra domanda e offerta; e la politica, che vede l'avanzata di nazionalismo e politiche populiste (nel 2017 ci aspettano importanti appuntamenti elettorali in Europa).
“I rendimenti complessivi di mercato di molte asset class potrebbero ridursi ancora: in assenza della crescita degli utili attesa dai mercati, i rendimenti non possono scendere ulteriormente e non può esserci un rerating dei titoli azionari. Assumersi un certo rischio di credito e di duration – e utilizzare strategie focalizzate sui dividendi – può contribuire a proteggere il potere di acquisto dei propri risparmi a fronte degli effetti dell’inflazione, che fa lentamente aumentare la spesa sanitaria, per l’istruzione e il costo della vita" conclude Dwane.
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