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Fondi comuni, ecco perché la gestione attiva non è morta

10/27/2014

I fund manager devono adottare specifiche strategie per superare i propri benchmark, spiega Andreas Utermann, global cio di Allianz Global Investors


I gestori patrimoniali attivi sono sotto pressione, e la pressione è talmente forte che alcuni esperti del settore hanno già fatto suonare campane a lutto. La ragione è che, dopo aver generato un notevole valore aggiunto per i clienti per oltre tre decenni, i gestori attivi di fondi azionari in media non sono stati in grado di superare i propri benchmark dal 2009. Ciò soffia vento a favore per i sostenitori delle strategie di investimento passive e pone una questione sull'esistenza della gestione patrimoniale attiva.
 
Secondo Andreas Utermann (nella foto), global cio di Allianz Global Investors, le sentenze sulla fine della gestione attiva sono del tutto esagerate. Al contrario, considerando l’attuale combinazione di bassi tassi di interesse e costante ricerca di rendimenti più elevati da parte degli investitori, la gestione attiva è oggi più importante che mai. In particolare, la gestione del portafoglio deve diventare sempre più attiva attraverso specifiche strategie. Utermann ne menziona quattro: 
 
Stock picking concentrato 
Nell'ambito di questa strategia il numero di titoli nel fondo è ridotto, il portafoglio è quindi più concentrato. A sua volta questo è associato con scostamenti di portafoglio relativamente elevati rispetto al benchmark. Tale strategia mira a conseguire elevati rendimenti superiori, cioè alpha elevati.
 
Stock picking diversificato
Consiste in uno stock picking diversificato su molti titoli. In contrasto con la prima strategia questa parte dal presupposto che vi sono molte piccole differenze tra la ponderazione in portafoglio e quella nel benchmark. Questa strategia, pertanto, non mira all’alpha più alto possibile, quanto piuttosto ad un elevato rendimento stabile.
 
Strategie uncostrained
Strategie caratterizzate dalla mancanza di restrizioni agli investimenti, almeno entro i confini di un asset class. Spesso non ci sono benchmark e restrizioni per quanto riguarda dimensioni, settori o regioni. Inoltre, le strategie senza restrizioni spesso consentono ai gestori di fondi non solo di avere posizioni lunghe, ma anche brevi.
 
Strategie alternative
Strategie che aggiungono strumenti alternativi agli investimenti in asset class “core” come azioni e obbligazioni. Gli investimenti alternativi includono strategie absolute return e hedge fund sia in asset class liquide che segmenti di investimento illiquidi come infrastrutture, real estate o prestiti alle imprese.
 
Nei prossimi anni assisteremo ad una maggiore diversificazione dello scenario dell’asset management e i gestori patrimoniali attivi dovranno concentrarsi maggiormente sulle strategie sopra descritte. “Gli asset manager che riusciranno nella metamorfosi - conclude Utermann -  riacquisteranno la fiducia degli investitori, poiché saranno in grado di generare l’obiettivo di rendimento dei clienti. Non è un condanna, anzi: la gestione attiva è morta… lunga vita alla gestione attiva!”.

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