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Allianz GI, prossimi sei mesi caratterizzati dal ‘soft landing’

7/10/2024 | Daniele Riosa

Per gli esperti della società, “il rinvio dei tagli dei tassi crea opportunità per l’obbligazionario. Lato azionario, con più selettività, c’è spazio per ottenere ottimi rendimenti”


Lo scenario della recessione è ormai archiviato. Enzo Corsello (in foto), country head Italy e Massimiliano Maxia, senior fixed income product specialist di Allianz Global Investors, nel presentare il MId Year Market Outlook della società, spiegano che lo scenario dei prossimi sei mesi sarà caratterizzato da un “’soft landing’ con una crescita globale in leggero indebolimento rispetto ad una fase di forte crescita e con un’infrazione in diminuzione”. In generale, “siamo in una fase di ribilanciamento che segue allo shock della pandemia e alcuni squilibri non sono stati ancora riassorbiti dai mercati”.

Sul fronte dei tassi, gli esperti “non prevedono un'improvvisa spirale discendente. Le autorità monetarie taglieranno i tassi a ritmi diversi. Nello specifico, la FED potrebbe tagliarli a settembre e a dicembre, per un totale di 50 punti base da qui a fine anno. La BCE effettuerà un ulteriore taglio ad ottobre e la BoE tra il primo di agosto e settembre”. 

Il rinvio dei tagli dei tassi, fanno notare gli economisti, “crea opportunità per l’obbligazionario, in primis per la componente governativa e le obbligazioni societarie. Siamo generalmente neutrali sul credito, considerate le valutazioni, nonostante il rendimento interessante. Preferiamo il segmento investment grade a quello high yield, soprattutto in Europa. I mercati emergenti si sono risollevati grazie a fondamentali solidi e a spread interessanti in segmenti selezionati anche se la forza del dollaro USA rappresenta un rischio per l'area geografica. I titoli sovrani globali sono supportati da dati più moderati sull'economia statunitense e da aspettative inflazionistiche favorevoli. Siamo fondamentalmente costruttivi sui titoli governativi dell'Eurozona, ma attendiamo ulteriori segnali dalla BCE”.

Lato azionario, “con più selettività, c’è spazio per ottenere ottimi rendimenti. Preferiamo gli Stati Uniti all’Eurozona, anche perché i primi hanno un vantaggio schiacciante sul fronte dell’Intelligenza Artificiale”. Anche la Cina, “nonostante la crisi dell’immobiliare, potrebbe risultare interessante, grazie al focus che il Paese pone sull’innovazione lato semi conduttori e processori”. Sempre guardando agli emergenti, spiccano “Indonesia e Messico”. Tornando all’Europa “alcune small cap europee si distinguono per l'elevata qualità dei bilanci”. In più, “riteniamo che le valutazioni azionarie del Regno Unito siano interessanti e la situazione politica favorevole”. Tra i settori, “privilegiamo l’Intelligenza Artificiale che rappresenta la quarta rivoluzione tecnologica, che è appena agli albori, e l’industria estrattiva”.

Ultimo capitolo, quello legato alla transizione ecologica, la cui “corsa ha subito una battuta d’arresto. Ma, proprio per questo, ci sono numerose occasioni per approfittare del calo degli asset”.

Per quanto riguarda la composizione del portafoglio, “prevale la strategia multi asset con azioni e obbligazioni che dovrebbero essere integrate da oro, materie prime e mercati privati”.

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