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10/10/2014
L'Eurozona non sta vivendo un momento particolarmente felice e gli ultimi dati macro stanno a testimoniarlo. Secondo David Basola, responsabile Italia di Mirabaud AM, un ulteriore intervento della Bce non è probabile.
I risultati delle indagini di mercato sulle aziende continuano a deludere. La revisione al ribasso delle ultime stime sul PMI dell'Eurozona, sia sull'attività manifatturiera sia sul comparto servizi, ha confermato che è in atto un rallentamento su larga scala dell'economia nella maggior parte degli Stati membri.
Francia e Italia, i cui indici compositi al momento sono di nuovo al di sotto di 50, restano gli anelli deboli dell’area euro. Sul fronte della politica monetaria, poi, la Banca centrale europea non ha cambiato il proprio orientamento, mentre continuano a scarseggiare i dettagli sul programma di acquisto di asset. In particolare, durante la conferenza stampa, il presidente dell’Eurotower, Mario Draghi, ha glissato sulla possibilità di un target sul bilancio, sottolineando che la dimensione degli acquisti dipenderebbe, alla fine, dal flusso di dati macroeconomici e, in particolare, dall’evoluzione dell’inflazione e dalle aspettative sul livello dei prezzi al consumo.
Inoltre, sono stati forniti target quantitativi insufficienti per il programma di acquisto di covered bond e dei nuovi Asset Backed Securities (ABS). Nel complesso, però, sebbene i dati sull’Eurozona rilasciati di recente siano stati deludenti (in particolare in Germania), crediamo che questi non siano così disastrosi da far scattare un ulteriore intervento immediato della Bce.
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