Tempo di lettura: 2min
3/1/2016 | Davide Mosca
La view sul 2016 di Mirabaud Asset Management rimane positiva e propositiva nonostante i fattori di criticità degli andamenti dei primi mesi dell'anno. Ad influire su tale visione è la profonda convizione che lo scenario attuale, dominato dalla volatilità e da un sentiment negativo tradotto spesso in eccessiva cautela da parte degli investitori, sia affrontabile con successo grazie a strategie high conviction altamente specializzate. Un approccio che dal 1819, anno della sua fondazione, contraddistingue la società di gestione svizzera e che dal 2014 è stato portato anche in Italia grazie alla creazione di una divisione dedicata a wholesale e istituzionali basata a Milano. "In questo momento" - afferma David Basola, head of business development Italy "anche nei mercati più legati al mondo obbligazionario e in particolare ai bond governativi, come l'Italia, si inizia a comprendere come per continuare ad ottenere rendimenti mantenendo un buon profilo di rischio sia fondamentale una gestione attiva e altamente professionale."
L'outlook esposto da Gero Jung, chief economist di Mirabaud AM, contribuisce inoltre a chiarire i confini della strategia che in linea generale vede maggiori possibilità di rendimento sull'eurozona rispetto agli Stati Uniti. I fattori caratterizzanti l'attuale fase dei mercati sono individuati da Jung nella forte correlazione fra diverse asset class e nella scarsa liquidità. Fattori congiunturali che stanno influendo fortemente sugli andamenti dei mercati ma che, secondo il chief economist di Mirabaud AM, non risultano giustificati dai dati quantitivi macroeconomici. Perché l'economia globale non è in recessione e i bassi prezzi del petrolio sono destinati a tradursi rapidamente in un aumento dei consumi nei paesi sviluppati, fenomeno già osservabile negli USA. Per quanto riguarda la Cina, inoltre, sostiene Jung, "non ci sono i presupposti perché si verifichi un hard landing." Il rallentamento della crescita del gigante asiatico non può rappresentare l'avvisaglia di un crollo, perché gli indicatori interni come mercato immobiliare e mercato del credito sono in crescita. Pechino, inoltre, ha consistenti riserve da destinare a interventi di stimolo, qualora si rendano necessari. Un fattore di effettivo rischio è rappresentato invece dalle politiche divergenti delle banche centrali con i mercati che stanno sottostimando la possibilità di interventi restrittivi da parte della Fed.
La strategia di asset allocation disegnata da Mirabaud AM guarda, dunque, all'Europa che grazie alla combinazione di tre fattori, aumento dei consumi, aumento del credito alle imprese da parte degli istituti bancari e euro debole, garantisce una migliore prospettiva sull'azionario. "Un quadro in cui - afferma Lionel Aeschlimann, CEO & group managing partner di Mirabaud AM - il nostro approccio 100% high conviction risulta particolarmente indicato per governare la volatilità combinando performance e risk management".
Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione
Abbonati a prezzi speciali. La rivista sul tuo desk in ufficio
Scopri le categorie