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Mondiali 2014: l'economia carioca è già nel pallone

6/12/2014

L'impatto sul Pil del Brasile sarà limitato, ma potrebbe portare a nuovi sviluppi politici alle prossime elezioni presidenziali di ottobre, scrive Craig Botham, economista specializzato nei mercati emergenti di Schroders


L’impatto sull’economia brasiliana dei Mondiali di calcio 2014 sarà piuttosto limitata. Anzi, l’impulso generato da tale investimento, secondo Craig Botham, economista specializzato nei mercati emergenti di Schroders, ha già avuto luogo: la spesa totale prevista per i Mondiali ammontava a circa l’1% del Pil, ma al momento soltanto due terzi sono stati utilizzati ed è difficile pensare che i nuovi stadi (un terzo dell’investimento tonale) generino una crescita simile a quella che potrebbe derivare da un incremento della capacità produttiva. Botham ricorda, a proposito, l’esempio del Sud Africa, che ospitò l’edizione del 2010. Quanto alle nuove infrastrutture dei trasporti, il gestore ricorda che produrranno benefici a lungo termine e dovrebbero comportare un lieve rialzo dei trend di crescita.
 
In un’ottica di breve periodo, prosegue Botham, la principale considerazione riguarda la spesa legata ai flussi turistici, mentre i consumi da parte dei cittadini brasiliani saranno posticipati, piuttosto che aumentati. Il governo carioca prevede un afflusso di 600.000 turisti e un aumento della spesa compreso tra lo 0,1 e lo 0,6% del Pil. Non mancano, però, conseguenze negative su alcuni settori dell’economia: l’imposizione di periodi di ferie obbligatori colpirà i settori retail e manifatturiero.
 
Forse, conclude il gestore, la via principale attraverso cui i Mondiali di calcio potrebbero dare impulso allo sviluppo economico è legata alle relative ripercussioni politiche, in vista delle elezioni presidenziali che si terranno il 5 ottobre. “La ricandidatura dell’attuale presidente Dilma Rousseff - spiega Botham - potrebbe risentire di scioperi e proteste, e il malcontento generato dai costi e dalla corruzione legati all’evento sarà ancora più al centro dell’attenzione se la Nazionale di casa dovesse offrire una performance mediocre. Se i Mondiali dovessero finire col portare al potere un presidente più riformista, questo avrebbe un effetto reale sulla crescita, anche se i brasiliani potrebbero non essere disposti a vedere in una luce così positiva un’uscita anticipata dal torneo”.

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