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Investec AM, "Sell in May e go away", funzionerà?

4/7/2014 | Redazione Advisor

Il vecchio detto sarà confermato anche quest'anno. A chiederselo è Philip Saunders, gestore di portafoglio e co-head del team multi-asset della società.


Ma il vecchio detto “Sell in May and go away” sarà confermato anche quest'anno? Secondo Philip Saunders, gestore di portafoglio e co-head del team multi-asset di Investec Asset Management "Forse sì, forse no: molto dipenderà dall’andamento dei mercati ad aprile. All’inizio del 2014, eravamo convinti fosse necessario un periodo di consolidamento. Dovevamo capire se gli utili avrebbero convalidato l’espansione dei multipli osservata negli ultimi 12 mesi circa. Pensavamo che il primo semestre del 2014 avrebbe rappresentato una fase di consolidamento. È possibile che il fenomeno si protragga un po’ più a lungo. Se l’andamento degli utili e i dati sull’attività negli Stati Uniti dovessero cominciare finalmente a migliorare, il mercato ne trarrebbe di certo beneficio" sottolinea Saunders.

Allora come posizionarsi? Per il gestore "In base all'approccio bottom-up, abbiamo individuato diversi titoli giapponesi che mostrano valorizzazioni interessanti, oltre ad utili solidi e in via di miglioramento - e tuttavia quello nipponico è stato uno dei mercati più fiacchi da inizio anno ad oggi, avendo registrato le performance migliori degli ultimi 12 mesi precedenti. Nonostante le notizie sul fronte macro-economico appaiano negative, a causa dei timori riguardo all’efficacia della terza freccia della “Abenomics” e dei dubbi circa l’aumento dell’imposta sui consumi, alla luce di una strategia bottom up il quadro ci sembra ottimistico".

"Le valorizzazioni tirate sul mercato statunitense, rispetto ad altre aree geografiche, in parte quale conseguenza dei prezzi nei settori a crescita elevata, sembrano indicare come necessario un cambiamento della leadership sul mercato a supporto della prossima fase di rialzo. Nel frattempo, i timori riguardo ad una drastica contrazione sono probabilmente eccessivi. Abbiamo ridotto l’esposizione sugli Stati Uniti rispetto a 12 mesi fa. Riteniamo ancora interessante l’Europa Continentale"

Mentre sul fronte dei bond. "I rendimenti obbligazionari sono rimasti bassi, nonostante sia ormai chiaro che la Fed USA continuerà a ridurre il programma di allentamento quantitativo e i tassi d’interesse inizieranno a salire, l’anno prossimo, sia negli Stati Uniti che in Gran Bretagna. E’ tuttavia possibile che il Giappone e l’Area Euro intensifichino la politica espansiva. Restiamo cauti sia sui titoli obbligazionari corporate investment grade che sull’high yield ma è probabile che gli spread rimangano bassi, consentendo agli investitori di riscuotere la cedola. Siamo ragionevolmente ottimisti sul debito dei mercati emergenti ma, a causa del trend ancora ribassista di alcune monete, riteniamo sia importante un’attenta selezione del credito".

 

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