Tempo di lettura: 3min

Equity: shopping in Cina? Solo per i più esperti

2/15/2013

E' il momento di guardare alle azioni cinesi: gli asset sono a buon prezzo, spiega Matthew Vaight, gestore dell’M&G Global Emerging Markets Fund


Siamo entrati nel nuovo anno cinese, e la Cina continua a influenzare il sentiment degli investitori. "Quando l’economia della Cina, e in particolare il PIL cinese cresce, gli investitori si rallegrano; al contrario, quando fa fatica, i mercati tendono a vacillare" spiega Matthew Vaight, gestore dell’M&G Global Emerging Markets Fund. Nel 2007 per molti investitori era più forte la paura di perdersi la potenzialità di grandi rendimenti rispetto al rischio di investire in Cina. "Gli investitori si sono fatti trascinare ed eravamo vicini a una bolla. Nel momento in cui il mercato raggiunse il picco, le valutazioni implicavano una crescita media per le aziende cinesi del 28% l’anno per i successivi dieci anni, e questo era decisamente di difficile realizzazione" aggiunge Vaight.

Il gestore prosegue: "Oggi, si potrebbe affermare che alcuni investitori si sono disinnamorati della Cina. Nell’ultimo anno l’attenzione di tutti si è rivolta al rallentamento economico, la corruzione e il rischio politico. Le valutazioni sono crollate di conseguenza e i mercati azionari stanno attualmente implicando una crescita futura del 4% l’anno. Considerato che la regola d’oro di ogni investimento di successo consiste nel comprare quando gli asset sono a buon prezzo, ritengo che sia arrivato il momento di guardare con attenzione alle azioni cinesi".

Le aziende a buon mercato non sono necessariamente buoni investimenti: oltre alle valutazioni, parametri come il ritorno sul capitale e la corporate governance sono elementi integranti dell’equazione di investimento. La reputazione delle aziende cinesi in questi contesti non è sempre stata impressionante, per cui mentre il mercato cinese è forse a un buon valore, gli investitori devono essere selettivi per individuare le aziende ben gestite, che si concentrano sulla profittabilità e generano rendimenti per i propri azionisti. “Vediamo che alcune aziende cominciano ad abbracciare queste idee e oggi ci sono infatti interessanti opportunità di investimento in Cina” sostiene Vaight.

Questo ottimismo è dovuto in gran parte per i cambiamenti che le aziende stanno portando avanti. Un trend incoraggiante è quello delle aziende cinesi che stanno riposizionandosi sulla catena del valore. "Anche se ci sono delle società di profilo internazionale in Cina, molte aziende rimangono mal gestite e mancano di produrre rendimenti per gli azionisti. Nell’insieme, gli standard di corporate governante  rimangono bassi, in particolare nelle imprese di proprietà statale (SOEs – State Owned Enterprises) che costituiscono una fetta considerevole del mercato. Queste società dominano settori come il bancario e l’energia, e sono innanzitutto gestite per il bene dello stato e della società piuttosto che per gli azionisti".

Chiaramente, la valutazioni giocano un ruolo fondamentale per qualsiasi decisione di investimento. "Rispetto ai giorni spumeggianti del 2007, oggi le azioni cinesi sembrano avere delle buone valutazioni. Ma gli investitori dovrebbero chiedersi se c’è un motivo per cui un’azienda sia a basso costo. Credo che le opportunità possano essere trovate, ma è necessario essere selettivi e concentrarsi su ciò che conta davvero, ovvero se l’azienda sia ben gestita e crei valore per gli azionisti", conclude Vaight.

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?