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Utermann (Allianz GI): "Equity? Meglio Europa e Asia"

2/11/2013

Il premio per le azioni statunitensi rispetto a quelle europee è sui livelli massimi degli ultimi 30 anni, spiega il cio di Allianz Global Investors


Che il mercato sia ottimista o pessimista  poco importa: in un’ottica di lungo termine gli investitori dovrebbero focalizzarsi su un obiettivo specifico, il rendimento reale. Sono queste le conclusioni dell’Investment Forum di Allianz Global Investors, tenutosi nel mese di gennaio a Francoforte in cui l’asset manager del gruppo assicurativo tedesco ha approfondito i temi di investimento per la definizione delle migliori strategie nei prossimi mesi. Eccoli: le prospettive inflazionistiche a medio termine, le valutazioni delle diverse asset class e la situazione in Cina, alla luce delle aspettative legate alla nuova amministrazione e alle prospettive economiche.

Circa le scelte di investimento Andreas Utermann (nella foto), global chief investment officer di Allianz Global Investors, ha commentato: “Rispetto ai rendimenti reali bassi o negativi dei titoli governativi americani, le obbligazioni asiatiche presentano un profilo rischio - rendimento interessante. La maggior parte di questi titoli è investment grade. I flussi di capitale a livello globale ne sostengono la domanda e riteniamo inoltre che vi sia spazio per un apprezzamento valutario".

Con riferimento al segmento high yield in Europa, Utermann ha sottolineato come le valutazioni basate sul rischio di insolvenza risultino interessanti e la domanda degli investitori si mantenga superiore all’offerta da parte degli emittenti. "Circa il mercato high yield negli Stati Uniti, i bilanci delle imprese appaiono solidi, con indici di leva finanziaria e di copertura degli oneri finanziari allineati o migliori dei livelli registrati negli ultimi 20 anni", ha aggiunto.

A proposito del mercato azionario Utermann ha concluso: “Dal punto di vista delle valutazioni il mercato azionario USA in termini relativi risulta caro: il premio per le azioni statunitensi rispetto a quelle europee è sui livelli massimi degli ultimi 30 anni. Le azioni europee risultano convenienti ed i mercati emergenti sembrano ancora essere il segmento più interessante”.

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