Tempo di lettura: 1min
1/21/2013 | Massimo Morici
Sebbene i rischi e la volatilità siano ancora presenti sui mercati, le prospettive globali per il 2013 sono oggi migliori rispetto agli anni della crisi finanziaria scoppiata nel 2007. Ne è convinto Andreas Utermann (nella foto), global chief investment officer di Allianz Global Investors, che nell’outlook di gennaio intravede la luce fuori dal tunnel della crisi.
Utermann, infatti, parla di una crescita degli Stati Uniti che "potrebbe essere sorprendentemente positiva" e di mercati che "potrebbero avviarsi verso l’inizio della fine della grande crisi finanziaria". Ed ecco il perché: nei paesi periferici dell’Eurozona, spiega, si manifestano segnali di ripresa, mentre "la crescita in Cina dovrebbe continuare ad essere robusta e la svolta nel mercato immobiliare degli Stati Uniti potrebbe portare a un sorprendente rialzo".
Le banche centrali globali, poi, continueranno ad attuare le loro politiche monetarie estremamente accomodanti finché la crescita economica non si sarà consolidata. In questo scenario, con i rendimenti delle obbligazioni nominali su livelli bassissimi, l’asset manager che fa capo alla principale compagnia assicurativa tedesca non prevede che i tassi di interesse andranno di pari passo con l’inflazione nei prossimi 10 anni. "Per il 2013 continuiamo a privilegiare i titoli corporate e high yield, altri prodotti a spread e soprattutto le obbligazioni in valuta dei mercati emergenti" sottolinea Utermann.
Il mercato azionario, quindi, dovrebbe continuare a superare quello obbligazionario con un rendimento complessivo nell’ordine dell’8% -10%. "Anche con il persistere della volatilità si potranno sfruttare i segnali di debolezza per assumere posizioni a più lungo termine" aggiunge Utermann, secondo cui i mercati emergenti dovrebbero continuare a riportare rendimenti positivi.
Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione
Abbonati a prezzi speciali. La rivista sul tuo desk in ufficio
Scopri le categorie