C'è chi la considera una soluzione temporanea, chi un accordo trovato in extremis. La (grande) mela avvelenata del cosiddetto fiscal cliff, il baratro fiscale verso cui l'economia americana era lanciata a razzo fino a pochi giorni fa, sembra finalmente aver trovato sapore, oltre che cura, grazie alla firma apposta dalla Camera dei Rappresentanti, poco dopo quella siglata dal Senato. 
 

Secondo Richard Lewis, direttore investimenti (azionario globale) di Fidelity Worldwide Investment, il provvedimento negoziato dal presidente Barack Obama appare deludente e molte decisioni importanti, quali il tetto massimo del debito pubblico americano e i tagli alla spesa, sono state rimandate e dovranno essere affrontate già nel giro di poche settimane. Dai mercati finanziari, inoltre, non giungono pressioni che inducano i politici a impegnarsi maggiormente a causa dell'espansione monetaria, senza precedenti, che continua a essere attuata dalla Fed
 

 

Dello stesso parere anche Adrian Brass, gestore FF America Fund di Fidelity Worldwide Investment, secondo cui i mercati hanno reagito positivamente alla promulgazione della legge per evitare il fiscal cliff ma le decisioni più sostanziali e politicamente controverse sono solo state rimandate. Il Congresso dovrà approvare una significativa riduzione della spesa pubblica e questo probabilmente avrà un effetto negativo sull'espansione economica e sulla crescita degli Stati Uniti nel 2013.