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Non si ferma la "caccia al reddito"

11/14/2012

Secondo Mark Burgess, ceo di Threadneedle, alcuni elementi dovrebbero sostenere questa classe di attivo. Occhi puntati anche ai titoli bancari e alle materie prime.


"Ci aspetta un contesto economico difficile, sul quale il peso del debito getterà una lunga ombra per un periodo prolungato. Tuttavia, riteniamo vi siano alcuni buoni motivi per attendersi dei miglioramenti nel futuro prossimo".

Sono queste le parole di Mark Burgess, ceo di Threadneedle.


Usa

Negli Stati Uniti, alcuni dati economici hanno sorpreso al rialzo e il mercato immobiliare sembra evidenziare un'importante ripresa, anche prima di qualsiasi effetto benefico derivante dalla nuova tornata di quantitative easing (QE3) recentemente annunciata dalla Federal Reserve, che punta a ridurre i costi dei mutui. Con la riconferma del Presidente Obama alla Casa Bianca sono finalmente scomparse le incertezze legate all'esito delle elezioni presidenziali, ma il fiscal cliff rimane fonte di grande preoccupazione inducendo a posticipare le decisioni di investimento. Prevediamo a breve l'annuncio di ulteriori dettagli in merito alle misure che verranno adottate per affrontare il problema fiscale, il che creerà un contesto più prevedibile che potrebbe "liberare" una certa domanda latente.


Cina

Al contempo, i dati provenienti dalla Cina indicano che la fase di rallentamento economico potrebbe essere giunta al termine. L'ultimo sondaggio sull'attività manifatturiera condotto presso i responsabili degli acquisti aziendali si è attestato oltre quota 50, un livello che indica espansione, e la recente fase di riduzione delle scorte sembra essere sostanzialmente finita. Inoltre, il processo di transizione della leadership politica del Paese è ormai iniziato e la nuova amministrazione potrebbe introdurre alcune misure di stimolo economico.


Azionario

Anche le nostre previsioni sulla crescita degli utili aziendali sono generalmente inferiori alle attese di consenso. Mentre l'attuale stagione delle trimestrali ha dato risultati piuttosto contrastati, con una percentuale di delusioni che non si registrava da diverso tempo, il ritmo delle revisioni al ribasso sembra essere rallentato.

Un'altra delle view che deteniamo da tempo è la necessità di sottopesare strategicamente i titoli azionari del settore bancario.

Nel corso del mese, abbiamo condotto un'analisi completa e approfondita del settore, concludendo che lo scenario di "tail risk" (ossia di rischio di eventi estremi) rappresentato da bancarotte su vasta scala è praticamente scomparso, e che i diversi titoli del settore potrebbero ora muoversi in linea con le rispettive condizioni regionali e non come un unico grande gruppo globale.
La situazione statunitense appare sempre più positiva, con stati patrimoniali relativamente solidi e un mercato immobiliare in fase di ripresa.
Le prospettive per Regno Unito ed Europa sono meno incoraggianti, con l’evidente necessità di ulteriori aggiustamenti dei bilanci sullo sfondo di un contesto economico stagnante.

Le banche dei paesi emergenti sembrano ben posizionate alla luce dell'espansione economica e della bassa leva finanziaria dei consumatori. Complessivamente, siamo più ottimisti sul settore, ma sussistono alcuni problemi significativi e le performance dipenderanno sempre più dalle diverse situazioni locali e da fattori specifici legati ai singoli titoli.


Obbligazionario

Per il resto, crediamo che proseguirà l'attuale “caccia al reddito”, che beneficerà le classi obbligazionarie con rendimenti più elevati e le aziende con dividendi alti e ben finanziati.
Il rendimento dei titoli azionari, unito al probabile impatto del quantitative easing in tutto il mondo dovrebbe sostenere questa classe di attivo; tuttavia, i rischi derivanti dall'Eurozona, il fiscal cliff e il difficile contesto economico ci inducono ad adottare una posizione neutrale sui titoli azionari.


Materie prime

I mercati delle materie prime verranno sospinti in diverse direzioni, mentre il quantitative easing beneficerà prevalentemente i metalli preziosi.

Il mercato petrolifero presenta condizioni di offerta rigide e, alla luce delle tensioni che agitano il Medio Oriente, non è possibile escludere la possibilità di shock in termini di produzione.

La prosperità dei mercati agricoli determinerà un incremento delle coltivazioni, che potrebbe limitare l'entità dei guadagni in futuro. Inoltre, l'economia mondiale sottotono e la transizione della Cina da un modello economico basato sugli investimenti a un'economia trainata dai consumi rappresentano fattori negativi per i metalli industriali.

Complessivamente, abbiamo una view neutrale sulle materie prime.

 

 

 

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