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Consulenti (ex-promotori), dopo le presidenziali puntate i fari sulla Cina

11/7/2012

Giovedì si apre il congresso del Partito comunista cinese per il rinnovo dei vertici. Le incertezze riguardano le politiche per sostenere la crescita, si legge in un outlook di Banca Intermobiliare


Archiviate le elezioni americane, i mercati giovedì punteranno i riflettori un altro appuntamento di carattere politico: il XVIII Congresso del Partito comunista cinese, che nominerà i nuovi vertici del paese. In questo caso l’incertezza non riguarda i nominativi della futura classe dirigente – già si sa che Xi Jinping sarà il numero uno e che Li Keqiang sarà il Primo Ministro, entrambi affiancati da un comitato ristretto di sette membri – ma quali saranno le politiche messe in atto per sostenere la crescita economica.

Gli economisti di Banca Intermobiliare nell’ultimo outlook spiegano che non si potrà ritornare ai tassi di espansione registrati in passato e che l’importante è riuscire ad evitare un “hard landing”, ossia non peggiorare rispetto al tasso di crescita del 7,5% fissato dall’attuale Governo per il 2012.

In Cina il Manufacturing PMI si è riportato, seppure marginalmente, al di sopra del livello 50 (e pur restando al di sotto di tale soglia è migliorato anche l’indicatore elaborato da HSBC), mentre il PMI sui servizi, pur registrando un calo nella versione di HSBC, si è mantenuto con discreto margine al di sopra della soglia di espansione dell’economia.

“Ovviamente l’equilibrio resta delicato e basta poco per spostare le prospettive da positive a negative, tuttavia, una gestione soltanto costruttiva (anche se non risolutiva) del fiscal cliff negli Stati Uniti e l’impostazione di una qualche politica di stimolo (seppure inferiore al passato) in Cina potrebbero essere sufficienti ad irrobustire ulteriormente la aspettative di crescita” si legge nell’outlook di Bim. “In un quadro che resta complesso e con dei chiari elementi di rischio, riteniamo che i fattori premianti restino la conferma di crescita, seppure lenta, dell’economia in un contesto di “monetary reflation” e ciò supporti la visione costruttiva di medio periodo sugli asset rischiosi” conclude l’outlook. 

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