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Consulenti (ex-promotori), la Consob tuona: "Basta prodotti poco chiari ai clienti"

12/23/2014 | Alessandro Chiatto

La vigilanza scende in campo contro alcuni prodotti definiti "opachi" per una clientela spesso ignara. Ispezioni a raffica per chi non si adegua


Stop ai prodotti finanziari complessi. La Consob non ne vuole più sapere delle brutti abitudini degli intermediari finanziari di rifilare al pubblico, spesso ignaro di quanto sta sottoscrivendo, sgradite sorprese. 

 

In attesa di avere i poteri di veto in arrivo nel 2017, grazie alla direttiva Mifid II, la vigilanza affida a una nota il messaggio a tutela della parte del mercato "meno consapevole e pertanto più debole e indifesa". L'authority raccomando che alcune tipologie di prodotti "non siano consigliate né distribuite in via diretta" alla clientela.

 

Si tratta di "prodotti finanziari derivanti da operazioni di cartolarizzazione di crediti o di altre attività", passando per "prodotti finanziari per i quali, al verificarsi di determinate condizioni o su iniziativa dell'emittente, sia prevista la conversione in azione o la decurtazione del valore nominale". Inoltre, prodotti "credit linked", ovvero che rimandano al rischio di credito di un soggetto terzo. In lista anche strumenti derivati con "finalità diverse da quelle di copertura" non quotati come pure titoli strutturati in cui non è certa l'integrale restituzione a scadenza del capitale investito.

 

A questo elenco si devono aggiungere obbligazioni perpetue e gli Oicr "alternative", categoria sotto cui finiscono i fondi hedge, i fondi di private equity e i fondi immobiliari.

 

Nonostante la Consob non possa ancora proibire la vendita di questi prodotti, per l'intermediario che ignorerà la raccomandazione la vita non sarà facile. Infatti, entro il 30 giugno 2015 tutti dovranno assicurare coerenza con il profilo di rischio della clientela fin dalla fase di progettazione dei prodotti. In caso negativo, l'intermediario dovrà informare il cliente del fatto che la Consob ritiene inadeguato il prodotto. Infine, chi non si adeguerà rischierà una serie di ispezioni, dato che la vigilanza "terrà conto delle scelte degli intermediari, orientando la propria attenzione verso le aree in cui possono annidarsi i rischi maggiori dal punto di vista della tutela del risparmio". 

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