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3/6/2013 | Massimo Morici
La propensione al risparmio degli italiani è calata di 4 punti percentuali dall'inizio della crisi nel 2007. E' quanto emerge in due recenti studi di Bakitalia, secondo cui per due famiglie su tre il reddito non è sufficiente. Vent’anni fa erano il 40%. La quota di ricchezza netta detenuta dal 10% più ricco, spiega il documento, è risalita tra il 2008 e il 2010 dal 44 al 46,1%, “così come quella posseduta dall'ultimo quartile è aumentata dal 54,9 al 58,3%”.
Di conseguenza tra i più ricchi e i più poveri si è creato uno scarto di 37 punti percentuali, in aumento di 12 punti negli ultimi 20 anni. Così diventa sempre più difficile se non impossibile risparmiare, “in presenza di una marcata contrazione del reddito disponibile e del contestuale obiettivo di contenerne l'impatto sul proprio tenore di vita”. Del resto la percentuale di nuclei che consuma più di quelle che guadagna è aumentata di quasi tre punti fra il 2008 e il 2010 fino a raggiungere il 22%.
E la quota di famiglie che ritengono di avere effettive possibilità di risparmio si è collocata infatti su livelli storicamente bassi: intorno al 30% dalla metà dello scorso decennio, mentre era sul 50% all'inizio degli anni ’90.
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