Per l'Italia e gli altri paesi europei, a partire dalla Spagna, l'effetto contagio vale circa la metà dello spread. Si tratta, in particolare, di valori compresi fra ''circa 170 e 240 punti base'' per lo spread della Spagna, mentre nel caso dell'Italia, ''probabilmente per il suo debito pubblico'', raggiungerebbe valori tra 150 e 180 punti base.La stima è contenuta nell'ultimo Quaderno di Finanza della Consob in cui analizza lo spread dei rendimenti a dieci anni dei titoli di Stato dei Paesi dell'area euro rispetto al rendimento dei titoli di Stato tedeschi nel periodo gennaio 2002- maggio 2012. 

I Paesi core, esclusa la Germania, risultano sostanzialmente immuni al contagio almeno fino al 2011. Anzi, al peggiorare della crisi del debito sovrano ''essi sembrano aver beneficiato di un effetto fligh-to-quality in quanto ritenuti piu' sicuri dagli investitori'', afferma lo studio. E' il caso della Francia, il cui differenziale risulterebbe inferiore a quello implicito nei fondamentali per un valore compreso fra circa 50 e 90 punti base a seconda dei modelli economici considerati, mentre per l'Olanda questo sconto può arrivare fino a circa 60 punti base. 

I paesi periferici, tra cui l'Italia, che a seguito dell'adesione all'Unione monetaria europea hanno beneficiato di un miglioramento nella percezione del loro rischio di credito, hanno subito invece a partire dal 2009 una repentina revisione delle aspettative degli investitori, sperimentando livelli di spread significativamente superiori a quanto spiegato dai fondamentali.