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3/15/2011 | Antonio Rizzo
Gli operatori infatti sarebbero alla ricerca di nuove forme di aggregazione alternative, anche attraverso strumenti e piattaforme tecnologiche, purché a costi assenti o molto contenuti e che lascino spazio all’autonomia di gestione. Infatti alla domanda se potessero essere interessati a valutare un’aggregazione basata su una piattaforma tecnologica che lasciasse libertà di decidere e modalità di condivisione e retribuzione della collaborazione il 38,7% dei partecipanti al sondaggio ha risposto affermativamente, purché possa mantenere il proprio marchio, e il 16,2% ha risposto affermativamente senza alcuna condizione. Ma il dato che potrebbe far aprire delle discussioni sulla validità o meno delle attuali forme di franchising è quello che riporta che il 40,3% dei rispondenti al sondaggio non considera il franchising come elemento aggregativo. Insomma sembra essere finito quel mondo fatto di zone in esclusiva, royalties elevate. Gli operatori sarebbero alla ricerca di nuove formule più light e flessibili. Non si deve con questo pensare che gli operatori vogliano essere autonomi e liberi. La fiducia nell’aggregazione resta forte, tanto che il 91,9% considera questo fattore un valore. Forse è venuta a cadere la fiducia verso i modelli attuali. E non è una questione di brand. Infatti il 51,6% dei partecipanti non cambierebbe il marchio a favore di uno più noto. “L’aggregazione è un valore riconosciuto, da ricercarsi in una formula che rispetti l’identità del singolo, non spersonalizzandolo” afferma Gerardo Paterna (nella foto), ideatore di Immofranchising. “Il franchising tradizionale viene messo in discussione, sebbene vi sia una certa apertura nel mantenimento del format con alcune sostanziali modifiche sui costi di gestione e vincoli contrattuali” continua Paterna. Anche se può sembrare strano l’alfabetizzazione informatica è una delle prossime sfide per la categoria, che inizia a conoscere il sistema MLS (Multiple Listing Service) ma non è così confident con il sistema. La preferenza è rivolta verso portali immobiliari come Casa.it o Immobiliare.it, i quali potrebbero diventare dei veri sistemi di aggregazione. Rumors di mercato affermano che Casa.it ci stia lavorando. Se lo realizzasse i modelli attuali di franchising dovrebbero correre ai ripari.
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