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7/18/2016
Cresce in Italia l'interesse verso le strategie di investimento etiche. Più di un quarto dei professionisti dei fondi pensione a livello globale prevede un elevato livello di interesse, da parte degli schemi pensionistici per i quali lavorano, verso gli investimenti ESG (environmental, social and governance) nell’arco dei prossimi tre anni. E nel nostro paese i dati mostrano un livello di interesse ancora maggiore: il 62% dichiara di attendersi un interesse moderato e il 29% elevato. È quanto emerge da un’indagine condotta su 400 professionisti dei fondi pensione e commissionata da State Street, secondo cui solo il 16% degli intervistati prevede un basso livello di interesse nelle strategie di investimento ESG (il 9% in Italia).
In quest’ottica, oltre tre quarti del campione (76%) afferma di essere più incline ad assumere un gestore dotato di competenze in ambito ESG rispetto a coloro che ne sono sprovvisti, mentre in Italia questa percentuale si attesta al 95%. Per quanto riguarda gli altri paesi oggetto del sondaggio, i risultati mostrano che il 52% dei professionisti dei fondi pensione svizzeri prevede che i propri schemi pensionistici abbiano un elevato livello di interesse in investimenti ESG entro il 2019, seguiti dal 50% dei Paesi Scandinavi.
Al contrario, il 35% degli intervistati di Hong Kong e Singapore prevede che, nel migliore dei casi, i propri schemi pensionistici avranno un interesse moderato in ambito ESG, nonostante la maggioranza (57%) sia dell’opinione che l’attenzione sugli ESG si riveli bassa. Solo il 12% dei professionisti dei fondi pensione statunitensi intervistati afferma che i propri schemi pensionistici avranno un elevato livello di interesse verso le strategie ESG nei prossimi tre anni, mentre la cifra corrispondente per i professionisti dei fondi pensione britannici intervistati si attesta al 13%.
“I dati relativi al mondo della previdenza in Italia devono essere interpretati come un’affermazione di consapevolezza relativa alle tematiche ESG. Sicuramente la sensibilità verso questi aspetti sta progressivamente crescendo, ma sul piano concreto c’è ancora molto da fare. È noto che su questi temi il mondo anglosassone, ma anche Francia e paesi nordici sono storicamente all’avanguardia. In Italia il trend è ancora agli albori” ha detto Federico Viola, Responsabile Asset Owner Solutions per il Sud Europa di State Street.
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