PricewaterhouseCoopers (PwC) è pronta a tagliare in Cina fino a metà del suo personale dedicato ai servizi finanziari.

A spingere la società di consulenza concorrerebbero sia un'indagine regolatoria sia un esodo di grandi clienti (al momento si parla di oltre 30 grandi gruppi su 400) che stanno oscurando le prospettive di business.

I regolatori cinesi stanno infatti indagando PwC per il suo ruolo come revisore (negli ultimi 14 anni) del colosso immobiliare Evergrande, notoriamente da tempo in difficoltà e accusato di una frode da 78 miliardi di dollari. E l'indagine starebbe innescando l'uscita di alcuni importanti clienti come banche, assicuratori e gestori di asset e patrimoni.

La società rischia ora una multa record di almeno 1 miliardo di yuan (126 milioni di euro) e la sospensione delle operazioni di alcuni dei suoi uffici.

La divisione finanziaria cinese di PwC impegna al momento oltre 2.000 persone su tutto il territorio nazionale, con due hub a Shanghai e Pechino. I primi tagli sarebbero iniziati settimana scorsa e sarebbe stato chiesto al team di revisione finanziaria di Shanghai, composto da 1.000 persone, di prendersi un periodo di pausa di circa 15 giorni tra luglio e agosto, durante il quale il personale sarà erogato un quinto dello stipendio.

L'intera PwC cinese conta oggi 781 partner e quasi 19.000 dipendenti e sarebbe al vaglio anche un licenziamento del 20% dell'intera struttura.