Tempo di lettura: 3min
8/22/2024 | Gianluca Torti
Classe 1970, dopo gli studi in economia e finanza Raynald Aeschilmann entra in Omega, maison orologiera della quale dal 2016 è ceo e presidente. Dal 2020 è membro del board di Swatch Group.
Come descriverebbe il carattere distintivo del brand Omega?
Sta tutto nello spirito pionieristico: non ci sono marchi così. Il primo orologio a essere andato sulla Luna, una storia importante come cronometrista ufficiale dei Giochi Olimpici, il nostro legame eccezionale con l’orologeria femminile, James Bond, l’esplorazione subacquea, i record di immersione e ovviamente le innumerevoli innovazioni in campo orologiero.
Sui nuovi modelli, quanto impattano i desideri dei vostri clienti?
È un compromesso. Ascoltiamo con rispetto e rispondiamo, ma è essenziale che restiamo ancorati al nostro DNA. E quindi per la maggior parte assorbiamo lo spirito dei desideri dei clienti integrandolo nel nostro processo di design, così da non compromettere i nostri obiettivi. Ovviamente, poi, essendo leader nel settore, ben conosciamo le mode e i trend del momento.
Mi farebbe un esempio di innovazione da un desiderio di un cliente?
Il movimento che anima il nostro Speedmaster Chrono Chime, il calibro Co-Axial 1932, è il più complicato mai realizzato da noi. Un cronografo completamente integrato con ripetizione minuti con un proprio “cervello” meccanico. L’idea nacque da un dialogo con un collezionista.
Quali sono state le ultime innovazioni tecnologiche più importanti?
Il nostro Spirate™ System, che ci permette degli aggiustamenti ultrafini consentendoci di ottenere una precisione certificata di soli 0/+ 2 secondi al giorno.
Questa nuova tecnologia ha debuttato nel nostro segnatempo Speedmaster Super Racing. E poi ci sono lo scappamento coassiale e la spirale del bilanciere Si14, due componenti tecnologiche chiave nei nostri orologi. La nuova tecnologia si basa sull’esistente e tutto inizia, in una modalità molto umana, con un’idea, un’emozione, un’ambizione, una domanda.
Quali canali di comunicazione usate per intercettare le opinioni dei vostri clienti?
Abbiamo appassionati e collezionisti che ci contattano. Intratteniamo conversazioni con i clienti in boutique. Agli eventi che organizziamo abbiamo i feedback da ospiti e stampa. E leggiamo i commenti sui nostri social media.
Vi affidate a ricerche di mercato?
Non ci avvaliamo di ricerche di mercato e tantomeno incarichiamo agenzie per realizzarle. Come detto, abbiamo diverse fonti di feedback ed esistono organismi al servizio dell’industria orologiera che ci tengono informati sui vari sviluppi. Inoltre Omega fa parte di Swatch Group, e abbiamo dunque una rete di riferimento molto ampia da cui attingere dati statistici.
Come si struttura il vostro processo di distribuzione?
I nostri spazi retail sono essenziali: abbiamo 560 punti vendita nel mondo, sia corporate sia franchise, incluse 160 boutique monomarca. Oggi disponiamo di piattaforme e-commerce, ed è stato un vero punto di svolta, ma riteniamo essenziale che clienti, collezionisti e chiunque sia incuriosito dal brand abbia accesso a un’esperienza fisica, con persone reali che possiedono una conoscenza enciclopedica del marchio.
Quali sono le vostre sfide per il futuro e quali gli appuntamenti più importanti?
Noi siamo sempre a caccia di sfide, come cercare nuovi clienti, restare competitivi e ridefinire il concetto di lusso in un modo che attragga le nuove generazioni. Le nostre sfide si giocheranno anche nel saperci adattare alle inedite dirompenti tecnologie, pur mantenendo intatto il nostro impegno per la sostenibilità. I prossimi appuntamenti per noi importanti sono l’America’s Cup e i Giochi Olimpici di Parigi 2024: eventi significativi non solo per noi, ma per tutto il mondo
Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione
Abbonati a prezzi speciali. La rivista sul tuo desk in ufficio
Scopri le categorie