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Lusso, nel 2025 Cina regina del mercato globale

11/30/2020 | Daniele Riosa

Calef (Notz Stucki): “Ponendo un focus sul segmento dei beni personali del settore i dati sono chiari: USA ed Europa hanno subito un crollo, Pechino registra una crescita del +45%”.


La violenza con cui la diffusione del virus ha colpito l’economia probabilmente lascerà delle profonde cicatrici di lungo termine, ma alcuni settori, soprattutto quelli che hanno sofferto maggiormente, hanno la possibilità di recuperare anche più velocemente del previsto, dando dimostrazione della propria resilienza. Uno di questi, su cui di seguito vogliamo porre un focus, è il settore del lusso. Come ricorda Giacomo Calef, country manager di Notz Stucki, “le principali testate giornalistiche hanno spesso sottolineato come la drammatica crisi economica da Covid-19 sia stata la peggiore dal secondo dopoguerra ed il mercato globale del lusso, tra gli altri, non è stato risparmiato: la stima del declino nel 2020 che, anno su anno, si attesta a circa il -20%, è un record”.

“Tuttavia – rileva l’esperto - alcuni trend che erano già in atto negli scorsi anni non hanno interrotto il proprio percorso, anzi, hanno accelerato la corsa. Secondo alcuni analisti, ponendo un focus sul segmento dei beni personali di lusso (quindi gioielli, orologi, ecc.), i dati sono chiari. Da un lato abbiamo i mercati di USA ed Europa, che quest’anno hanno subito un crollo di, rispettivamente, -27% e -36%. Dall’altro, invece, la Cina rappresenta l’unica area in cui si registra una crescita di rilevante importanza, stimata al +45%”.

Ma qual è la motivazione di questa profonda differenza? “In questo caso, troviamo la risposta nelle conseguenze dovute all’emergenza sanitaria. In Occidente il settore del lusso è fortemente sostenuto dall’ingente spesa da parte di turisti internazionali, soprattutto cinesi, ma quest’anno non si è potuto contare su di essi per via delle restrizioni sulla mobilità. Inoltre, sia Stati Uniti che Europa hanno avuto difficoltà importanti nella gestione della pandemia, pertanto anche il mercato domestico ha sofferto notevolmente. L’economia cinese, invece, ha saputo resistere al virus e i consumatori, anziché comprare all’estero, hanno spinto l’acceleratore sugli acquisti locali, facendo leva specialmente sui canali del commercio online, che hanno beneficiato dell’accelerazione dei trend digitali”.

Come prevede il gestore “se questo nuovo paradigma di mercato dovesse confermarsi, ovvero consumatori cinesi che acquistano maggiormente in loco grazie alla comodità del digitale, ci si attende che entro il 2025 la Cina possa coprire la fetta più grande del mercato globale del lusso, pari a circa il 40%. Quindi quegli investitori che in questo periodo favorevole per i mercati vogliono sfruttare le opportunità offerte da questo settore, senza dubbio, non potranno esimersi dalla scelta di aziende che, da un lato, focalizzino in modo strategico il proprio business in Cina e che, dall’altro, implementino un potente sistema di e-commerce”.

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