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11/20/2014
L’indice Lyxor Hedge Fund a ottobre è calato del 2.3% (YTD -1.4%). 3 indici Lyxor su 12 hanno chiuso il mese in positivo, guidati dal Lyxor CTA Short Term Index (+1.7%), dal Lyxor Long Short Equity Market Neutral Index (+0.4%) e dal Lyxor CTA Long Term Index (+0.1%).
Il sentiment si è deteriorato rapidamente a seguito dei dubbi sulle prospettive di crescita globale sollevati dopo lo spostamento del fragile equilibrio tra la dinamica reflazionistica degli Stati Uniti e le forze deflazionistiche dell’Eurozona. Se la maggior parte delle strategie ha sofferto, i fondi Event Driven sono stati di gran lunga le principali vittime dell’improvvisa ricerca di qualità e liquidità. Al contrario, le strategie CTA sono state quelle che più di tutte hanno beneficiato dell’accelerazione della correzione e del domino di temi emersi nel corso del mese.
I fondi L/S Equity, come da previsione, sono stati colpiti nella loro esposizione beta ma sono stati comunque in grado di generare alpha. In ottobre i fondi Event Driven hanno sopportato un duro colpo a causa di un insieme di situazioni avverse. La dispersione dei rendimenti è stata significativa. Le norme sulla tax inversion e il fallimento dell’operazione Abbvie/Shire si sono ripercosse sull’intero mondo merger arbitrage.
A ottobre si sono palesati rischi legati alla liquidità intriseca delle strategie Special Situation. High Yield & credit distressed, small cap e long term situations (che includono activits e private equity) sono stati venduti. Questa svendita massiccia è stata amplificata in quei segmenti di mercato privi di profondità e con poca diversificazione.
In questo contesto, i fondi L/S Credit hanno mostrato una buona capacità di adattamento mantenendosi cauti nell’esposizione netta. Le strategie CTA, utilizzate come elemento di diversificazione non hanno deluso nei momenti di maggiore volatilità e le CTA di breve termine hanno sovra-performato quelle di lungo termine.
La gran parte dei ribassi dei fondi Global Macro è avvenuta nella seconda metà del mese. Sono stati colpiti dalle loro posizioni lunghe sulle risorse naturali e sull’energia e, in misura minore, sulle loro posizioni lunghe nel mercato US. Questi hanno beneficiato del rialzo azionario sebbene il loro posizionamento sulle obbligazioni e sulla curva dei rendimenti abbia prodotto rendimenti eterogenei.
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