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12/16/2021 | Daniele Riosa
L'aumento dell'ansia provocato dalla nuova variante di Covid-19, ribattezzata Omicron, ha fatto salire la volatilità dei mercati. Ma, come rileva Vincent Denoiseux, head of ETF research and solutions di Lyxor, “gli afflussi verso gli ETF non ne hanno tuttavia risentito in misura significativa. Gli ETF europei hanno infatti raccolto 13,6 miliardi di euro a novembre e 151,5 miliardi da inizio anno, superando di gran lunga i flussi record del 2019” .
“A novembre 2021 - constata il manager - la raccolta degli ETF ha raggiunto 13,6 miliardi. Gli ETF obbligazionari ed azionari hanno accumulato rispettivamente 4,5 e 9,1 miliardi. Nel mese “è proseguita la solida dinamica degli ETF ESG, che hanno raccolto 9,1 miliardi. A novembre gli ETF ESG hanno registrato il terzo maggiore afflusso mensile dall'inizio dell'anno. Gli ETF Smart Beta hanno subito disinvestimenti netti per 0,7 miliardi, con la chiusura delle posizioni Value”.
Venendo al focus sulle asset class, il manager spiega che “complessivamente, gli ETF e i fondi a reddito fisso hanno registrato una raccolta netta pari a 27,5 miliardi (23,0 miliardi nei fondi aperti e 4,5 miliardi negli ETF). Gli investitori hanno prediletto la diversificazione globale in un contesto di maggiore volatilità dei tassi di interesse”.
Capitolo fondi ed ETF azionari: “Gli ETF e i fondi azionari aperti hanno registrato una raccolta netta pari a 18,1 miliardi, di cui 9,0 miliardi nei fondi e 9,1 miliardi negli ETF. Le esposizioni ampie hanno goduto del favore degli investitori, mentre quelle europee hanno continuato a subire deflussi sullo sfondo delle preoccupazioni legate alla pandemia”.
“Le azioni globali - argomenta il gestore - hanno raggiunto nuovi massimi a novembre prima del tonfo dei mercati del 26 novembre a seguito della conferma di una nuova variante di Covid-19. Da quel giorno la volatilità dei mercati è aumentata in tutte le asset class, con gli investitori impegnati a soppesare l'efficacia dei vaccini contro l'inasprimento delle regole anti pandemia e il conseguente impatto sull'attività economica. I rinnovati timori degli operatori non hanno alterato la solida dinamica registrata da inizio anno. Con il 2021 ormai al termine, per le azioni mondiali si preannuncia un altro anno di solide performance, in prossimità dei massimi storici. La dispersione dei rendimenti (misurata come la differenza tra le performance migliori e quelli peggiori) è stata elevata quest'anno, con settori quali l'energia e l'informatica in testa”.
“Tale contesto – conclude Denoiseux - potrebbe aver rappresentato una valida fonte di generazione di alfa per i gestori attivi”.
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