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Lawler (GAM): hedge, relative value e event-driven restano favoriti

7/15/2014 | Redazione Advisor

Liquidità abbondante e tassi di crescita ragionevoli favoriscono una view positiva per la seconda metà dell'anno.


Dopo la forte rotazione settoriale avvenuta nell'azionario tra marzo e i primi di maggio, penalizzante in particolare per alcune strategie alternative, i mercati sembrano essersi stabilizzati. A giugno, i prezzi degli asset hanno visto un rally su azioni, obbligazioni, credito e sulla maggior parte delle materie prime. I fondi hedge hanno registrato una performance positiva, con l’indice HFRX Global Hedge Fund che ha guadagnato lo 0,9% a giugno e ognuna delle quattro principali strategie di fondi hedge capace di mettere a segno dei guadagni, come suggerito dai singoli indici HFRX strategy.

 

“I fondi hedge generalmente sono rialzisti su un set di opportunità d’investimento e tale approccio si è riflesso nei loro incrementi in termini di esposizione lorda, mentre l’esposizione netta al mercato è rimasta stabile. In alcune aree, se si guardano i prezzi, i titoli azionari e del credito stanno toccando i massimi di tutti i tempi, il che è visto da molti gestori come il momento opportuno per assumere posizioni sia corte che lunghe, piuttosto che rimanere lunghi in maniera direzionale”, spiega Anthony Lawler (nella foto), gestore di portafoglio di GAM, convinto che gli attuali temi d'investimento possano rimanere validi anche nella seconda parte dell'anno: il contesto favorevole sul fronte liquidità a livello globale e i tassi di crescita ragionevoli favoriscono una view positiva, secondo Lawler: la ricerca di rendimento da parte degli investitori continua a spingere in particolare le opportunità relative value e credit, mentre le strategie event driven sono sostenute da un abbondante flusso di accordi di fusione. Non è un caso se al termine del primo semestre questa strategia ha registrato la performance migliore.

 

“All’interno dell’azionario, abbiamo visto gestori aumentare posizioni su Europa, Giappone e Stati Uniti. Inoltre, nei mercati macro tradizionali, vediamo opportunità frutto di crescita e di percorsi politici differenti tra i vari Paesi: gli operatori sono lunghi sulla sterlina e sul dollaro, contro lo yen e l’euro, assumono posizioni tattiche lunghe sull’azionario europeo e giapponese e hanno idee precise d’investimento su specifici Paesi dei Mercati Emergenti: sono lunghi, ad esempio, sui tassi d’interesse brasiliani dove la crescita deludente potrebbe provocare tagli dei tassi”, precisa il gestore. A giugno anche la strategia global macro ha registrato performance positive, ma rimane quella maggiormente in ritardo in termini di performance da inizio anno, -0,7%.

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