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6/1/2023 | Redazione Private
Il vino italiano continua a godere di buona salute. Nel 2023 è attesa una crescita delle vendite del 3,3% e del 3,1% dell’export. A spingere sono le bollicine con ricavi ed export rispettivamente a +5,2% e +4,2% mentre per i vini fermi è attesa una crescita di fatturato del 2,8%, +2,9% l’export. Il 2022 si è chiuso con un aumento del fatturato del 10%.
La fotografia arriva dal report sul settore dell'Area studi di Mediobanca e ripreso da aifi.it e che riguarda 255 principali società di capitali italiane con fatturato 2021 superiore ai 20 milioni di euro e ricavi aggregati per 10,7 miliardi di euro. Quanto alla governance, nel 2022 cresce la partecipazione dei fondi di private equity nei capitali delle principali imprese vinicole (+63,5% sul 2020) attestandosi al 4,6% del totale. Al controllo familiare spetta invece il 65,8%. Al primo posto per ricavi nel 2022 si colloca il gruppo Cantine Riunite & Civ, con fatturato a €698,5 milioni (+10,1% sul 2021).
Al secondo posto il neonato polo vinicolo Argea (455,1 milioni di euro, (+9,6%), completa il podio Italian Wine Brands in crescita del 5,2% sul 2021 a 430,3 milioni. Crescono i ricavi dei servizi enoturistici (+67% sul 2021). Al primo posto le visite in cantina (78,8% delle imprese), seguite dall’ accoglienza presso una propria struttura alberghiera (32,5%) e dalla ristorazione (27,5%). Il 17,5% delle società non svolge alcuna attività enoturistica.
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