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Fondi in Europa: deflussi netti per 323,6 miliardi

11/2/2022 | Marcella Persola

E' questo il risultato raggiunto dall'industria nei primi nove mesi del 2022. A evidenziarlo il report di Refinitiv


Frenata per l'industria del risparmio gestito a livello europeo. La preoccupante situazione economica mondiale ha creato pressione sui mercati dei titoli. In questo contesto, le attività gestite dall'industria europea dei fondi sono diminuite da 15,3 trilioni (al 31 dicembre 2021) a 13,3 trilioni alla fine del terzo trimestre 2022, così come evidenzia l'ultimo report di Refinitiv sul settore, relativo ai primi nove mesi del 2022.

 

In particolare l'industria europea dei fondi ha dovuto far fronte a deflussi netti complessivi stimati (-323,6 miliardi) nei primi nove mesi del 2022. Tra le asset class quelle che hanno incontrato i maggiori favori sono l'equity globale con 190,3 miliardi, seguita dai bond USD governativi con 21,3 miliardi e l

 

La maggior parte degli asset è detenuta in equity fund (5,4 trilioni) seguita dai bond (3 trilioni) e mixed asset (2,4 milioni di euro), fondi del mercato monetario (1,4 milioni di euro), fondi OICVM alternativi (0,6 milioni di euro), fondi immobiliari (0,3 milioni di euro), fondi "altri" (0,1 milioni di euro), e fondi di materie prime (0,1 mila euro).

 

Per quanto riguarda la quota di mercato dei prodotti ESG, si potrebbe essere sorpresi dal fatto che i prodotti con un approccio d'investimento ESG rappresentano 6,4 trilioni di euro, ovvero il 49,30% del patrimonio complessivo dell'industria europea dei fondi, mentre i fondi tradizionali con 6,6 trilioni di euro sono pari al 50,70%, del patrimonio complessivo. Guardando a questi numeri, bisogna tenere presente che i promotori di fondi in Europa hanno riconvertito un numero elevato di fondi tradizionali in fondi ESG per allineare la propria gamma di prodotti alla strategia e agli obiettivi di sostenibilità interni o alla domanda del mercato.

Tra le società a distinguersi è BlackRock (+14,0 miliardi di euro), seguito da HSBC (+13,9 miliardi di euro), Vanguard (+10,5 miliardi di euro), Swisscanto (+9,9 miliardi di euro) e M&G (+6,8 miliardi di euro).

 

Per Detlef Glow, responsabile della ricerca EMEA di Refinitiv Lipper, commenta: "Data l'attuale situazione economica mondiale, non è stata una sorpresa che l'industria europea dei fondi abbia dovuto affrontare un calo del patrimonio in gestione nel corso dell'anno 2022, poiché la situazione geopolitica in Europa, la pandemia COVID-19 ancora in corso, le catene di consegna interrotte, l'aumento dell'inflazione e i rialzi dei tassi d'interesse hanno esercitato una certa pressione sui mercati dei titoli". 

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