La nuova tassazione sulle rendite finanziarie peserà sui risparmiatori della Lombardia che visti i nuovi regimi fiscali potrebbero trovarsi costretti a settembre a rivedere la composizione dei propri portafogli.
Dei quasi due miliardi di entrate previste dall'armonizzazione della tassazione delle rendite finanziarie, circa il 25% sarà pagato dai risparmiatori della Lombardia. Solo loro sborseranno oltre 500 milioni di euro sui 1.919 milioni previsti in entrata dalla Relazione Tecnica in seguito all'aumento dell'aliquota sulle rendite finanziarie dal 12,5% al 20%.
Le stime realizzate e pubblicate nei giorni scorsi da Il Sole 24 Ore rivelano che l'impatto sulle famiglie lombarde dell'aumento della tassazione sulle rendite finanziarie sarà pari a 282 milioni per quanto riguarda le obbligazioni bancarie, di 231 milioni per le altre obbligazioni, di 29 milioni per i depositi e di 24 milioni per i fondi comuni che hanno oggi un rendimento inferiore all'1% (se naturalmente i listini azionari dovessero tornare a crescere il costo per le famiglie potrebbe essere decisamente più salato).
Dietro ai lombardi emergono il Piemonte, l'Emilia Romagna e il Veneto, che unite alla regione governata da Formigoni, coprono praticamente il 60% delle entrate delle stato sul tema rendite finanziarie.
E lo sconto sulla tassazione dei parcheggi di liquidità? Secondo le elaborazioni realizzate da Il Sole 24 Ore inciderà ben poco sulle tasche dei risparmiatori dal momento che, nella pratica, una famiglia in media avrebbe sul conto corrente un risparmio annuo pari a 5 euro.