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7/22/2011 | Marcella Persola
Le previsioni sull'economia globale restano positive nonostante il deterioramento dell'ultimo periodo. Così almeno secondo la ricerca Survey of Fund Managers di BofA Merrill Lynch del mese di luglio.
Il 19% degli intervistati si è detto fiducioso che l'economia globale riprenderà le sue forze nei prossimi 12 mesi. Il numero è cresciuto rispetto ai due mesi precedenti, quando la percentuale di fiduciosi era pari al 10%. Sale anche il numero di investitori che vedono in crescita i profitti del settore corporate.
Ma la scure del debito sovrano dei paesi europei continua a mietere timori. Quasi 2/3 degli intervenuti al panel conferma che il rischio del debito sovrano di questi paesi è molto alto (64% contro il 43% del mese di giugno). Il 22% dei rispondenti conferma che l'economia europea si indebolirà nei prossimi 12 mesi, il risultato peggiore dall'aprile 2009.
Gli investitori europei hanno ridotto significativamente le posizioni su diversi settori, ma in particolare nel settore bancario. Il 57% degli intervistati "underweight" le banche. Mentre molti intervistatori hanno incrementato le posizioni sul mercato azionario europeo e americano.
Entrando maggiormente nel dettaglio dell'asset allocation, il 33% del panel è esposto sul mercato emergente globale, con un aumento del 10% rispetto al mese di giugno. Guardando avanti il mercato emergente, secondo gli investitori, è la regione maggiormente "overweight". E le previsioni sulla Cina iniziano ad essere meno rosee. Secondo il 24% dei rispondenti la crescita del Gigante inizierà a rallentare nei prossimi 12 mesi.
Diversa invece le prospettive sul mercato azionario giapponese che ha ricevuto molti più consensi rispetto ai mesi precedenti. Le aspettative verso questo mercato sono cresciute soprattutto sul segmento corporale. Il 76% dei rispondenti pensano che i profitti del settore corporale miglioreranno nei prossimi 12 mesi. E perché non puntare sull'equity? Secondo il 56% dei panelist è ancora sottovalutato.
I cambiamenti di asset allocation degli investitori europei riflettono le paure per quanto sta accadendo nell'eurozona. Gli investitori europei infatti stanno investendo su settori anti-ciclici come auto, risorse naturali e tecnologico. In contrasto l'allocazione globale mostra un ribilanciamento tra azioni difensive e settori ciclici.
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