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6/8/2011 | Vanina Gerardi
L’ultimo mese è stato un film dell’orrore per la più grande economia del mondo, e le cose sono ancora peggiorate stando ai dati resi pubblici il primo giugno e da quanto riportato ieri da Bernanke. Sembra infatti che di recente anche il più insignificante dato sulla salute dell’economia statunitense abbia deluso le aspettative. I prezzi delle case sono diminuiti più del 5% quest’anno rispetto all’anno passato, le vendite delle nuove costruzioni sono crollate così come quelle delle case già esistenti, il timido trend di miglioramento nel numero di disoccupati si è arrestato, il PIL nel primo trimestre non è stato rivisto al di sopra dello 0.4% previsto, gli ordini di beni durevoli sono diminuiti, e le indagini sull’attività manifatturiera condotte dalla Philadelphia Fed, dalla Richmond Fed e dalla Chicago Fed si sono dimostrate tutte deludenti. Tutto questo solo la settimana scorsa.
La sfilza di dati economici deludenti è stata fotografata dall’indice Citigroup Economic Surprise Indexsugli Stati Uniti. Un valore al di sopra dello zero riflette una ‘sorpresa’ in positivo dai dati economici,mentre un valore al di sotto dello zero constituisce una ‘sorpresa’ in negativo. La brusca virata da un’area positiva - come si è visto all’inizio dell’anno - a un’area negativa è un indicatore negativo almeno quanto il crollo dei dati economici dell’ottobre 2008.
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