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Fondi pensione, i rendimenti nel 2010 hanno superato il TFR

5/25/2011 | Marcella Persola

Durante la relazione annuale di Covip il presidente Angelo Finocchiaro invita a favorire le adesioni alle forme di previdenza complementare


 

Il sistema delle forme pensionistiche complementari ha raggiunto «un grado di estensione di rilievo nella comparazione internazionale, anche se ancora limitato rispetto alle potenzialità»: alla fine del 2010 il numero degli aderenti sfiora 5,3 milioni di unità (5 milioni e 272 mila), pari però solamente al 23% della platea di riferimento dei lavoratori. È quanto emerge dalla relazione annuale del presidente di Covip, la Commissione di vigilanza sui fondi pensione.

 

L'incremento dei nuovi iscritti alla previdenza complementare rispetto al 2009, al netto delle uscite, è stato del 4,3%, pari a 377.000 unità (nel 2009 erano stati 321.000); di questi, 273.000 sono quelli che hanno aderito a Pip nuovi, forme pensionistiche individuali realizzate attraverso contratti di assicurazione sulla vita.

 

In dettaglio nel primo trimestre del 2011, le adesioni sono crescite dell'1,3%, ma si è verificata anche una cospicua sospensione dei versamenti contributivi, causata dalle difficoltà di reddito delle famiglie italiane. Il numero degli iscritti 'non versantì nel quadriennio 2007-2010 si è raddoppiato risentendo soprattutto della riduzione del reddito dei lavoratori autonomi.

 

Tornando alle adesioni, i fondi pensione negoziali rimangono la categoria con il maggior numero di iscritti, circa 2 milioni.

 

Dal fronte dei rendimenti il 2010 è stato un anno positivo. I risultati conseguiti delle forme pensionistiche complementari sono stati superiori alla rivalutazione del Tfr, attestatasi al 2,6%: le perdite subite nel 2008 sono state recuperate. In particolare i fondi pensione negoziali nel 2010 hanno ottenuto un rendimento del 3%, mentre quello realizzato dai fondi pensione aperti è stato del 4,2%.

Per quanto riguarda i Pip (Piani pensionistici individuali realizzati attraverso contratti di assicurazione sulla vita), le gestioni separate di ramo I hanno reso in media il 3,8%, i prodotti unit linked di ramo III il 5,2%.

 

"Nel 2010 l'economia italiana ha segnato una lenta ripresa ma i risultati in termini occupazionali tardano a manifestarsi. L'uscita dalla crisi del 2008 appare piuttosto faticosa". Lo afferma il presidente della Covip, Antonio Finocchiaro (nella foto). «Per una forte ripresa delle adesioni è indispensabile - sostiene il presidente della Covip - innalzare il tasso di sviluppo, indirizzare la spesa pubblica primaria ad aumentare gli investimenti del Paese e dare slancio all'attività imprenditoriale». E sarebbero necessari interventi diretti ad agevolare l'adesione alle pensioni complementari. 

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