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5/24/2011 | Redazione Advisor
Siamo propri sicuri di voler essere così ottimisti? Secondo il Global Snapshot di maggio i relativi trend monetari suggeriscono che le performance positive del PIL dell’Eurozona registrate nel primo trimestre potranno lasciare spazio a sottoperformance significative nei prossimi mesi del 2011.
Ecco perché. Contrariamente a ciò che è avvenuto negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, dove il Pil è cresciuto rispettivamente dello 0,4% e dello 0,5%, il Pil dell'Eurozona è salito dello 0,8% nel primo trimestre, mentre in Giappone ha subito una contrazione dello 0,9% a causa del terremoto avvenuto a Marzo. La performance economica anticipa i trend monetari di 6-12 mesi. Fino a giugno 2010, la liquidità primaria M1 è cresciuta del 7,7% nella zona Euro, mentre è diminuita del 3,5% negli USA e del 2,7% in Giappone.
Gli indicatori monetari, tuttavia, hanno registrato un'inversione di marcia. La liquidità primaria M1 nell’anno fino ad aprile è cresciuta dell'8,4% e del 5% negli Usa e in Giappone rispettivamente, ma nella zona Euro solamente dello 0,3% durante l'anno fino a marzo (l'ultimo dato disponibile). Questo suggerisce che potrebbe registrarsi una forte crescita economica negli USA e in Giappone verso la fine del 2011, mentre nell'area Euro la crescita potrebbe rallentare significativamente o addirittura subire una contrazione.
All'interno dell'Eurozona, nelle economie periferiche (Grecia, Irlanda, Italia, Portogallo e Spagna) i depositi di liquidità primaria M1 sono diminuiti del 4,2% durante l'anno fino a marzo, mentre sono aumentati del 3,4% nelle aree “core” (Austria, Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo e Paesi Bassi). La contrazione delle economie periferiche è della stessa proporzione di quella avvenuta prima del periodo di recessione del 2008-09.
Per i Paesi “core”, la crescita annuale del 3,4% si confronta con una crescita dell'11,9% a giugno 2010, mentre la liquidità primaria M1 ha subito una flessione durante gli ultimi sei mesi. Pertanto la debolezza economica dell'Eurozona a fine di quest'anno potrebbe riflettere un forte rallentamento nell’area “core”, Germania inclusa, così come una stagnazione o un nuovo periodo di recessione nelle aree periferiche.
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