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Lasciate i porti sicuri. Tornate alle azioni

2/25/2013 | Francesco D'Arco

"Mentre oggi è richiesta cautela, siamo molto interessati alle azioni rispetto agli asset percepiti come sicuri". Parola di Dave Fishwick (M&G).


 

Meglio le azioni dei porti sicuri. Dave Fishwick (nella foto), Head of Macro and Equities Investments di M&G, non ha dubbi: "Mentre oggi è richiesta cautela, siamo molto interessati alle azioni rispetto agli asset percepiti come ‘sicuri’, in quanto essi sono la più ovvia opportunità di investimento di oggi" spiega il gestore. "La nostra view è ampiamente supportata dagli sviluppi fondamentali degli ultimi sei mesi. Nonostante le deludenti aspettative economiche, i dati reali sono da qualche tempo ragionevolmente incoraggianti, anche se ancora eterogenie e suscettibili di qualche distorsione del mercato". 

 

Non solo. Secondo Fishwick le pressioni inflattive sulle banche centrali "sono state marcatamente ridotte e, a livello globale, è proseguito il graduale spostamento verso politiche maggiormente favorevoli alla crescita" spiega l'head of macro equities investments di M&G che non dimentica, però, i rischio:  "rimangono, tra cui quelli legati all’Eurozona" chiosa, "la nostra visione è che per quanto riguarda i fondamentali non c’è niente che invalidi la nostra convinzione di attrattività delle valutazioni azionarie che vediamo oggi".

 

E sul fronte obbligazionario? Sarà bolla, come dicono in molti? "I rendimenti reali prevalenti sono decisamente poco interessanti (negativi in alcuni casi), e la sfida a livello di analisi è capire se questi bassi rendimenti reali in offerta sono uno spostamento strutturale, necessario per la creazione di crescita, o ‘un incidente che aspetta di accadere’" risponde Fishwick. "La nostra percezione è che le vere bolle in genere non sono accompagnate da così tanti commentatori che le descrivono, ma che gli attuali rendimenti offrono ben poche possibilità di ottenere i rendimenti registrati negli ultimi anni. Da qualche tempo, c’è stato un cambiamento di tono tra i commentatori dei mercati con una maggiore enfasi data ai pericoli di avere in portafoglio bond. Se chi investe in obbligazioni dovesse continuare a registrare poveri rendimenti mentre le azioni performano con forza, ci potrebbe essere un cambiamento rispetto al desiderio di ‘preservazione del capitale ad ogni costo’ che ha caratterizzato il comportamento degli investitori negli anni recenti".

 

Infine, il gestore non dimentica la tanto citata "guerra delle valute" e, per ora, si limita ad avvertire che "se si dovesse tornare a un ambiente caratterizzato da politiche centrali molto divergenti e di “guerra delle valute”, il mercato dei tassi di cambio potrebbe comportare un aumento della volatilità e delle opportunità connesse", conclue Fishwick.

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